Un tempo il grande musicista era pittore, dalla pennellata ben assestata riconoscevi il Maestro.
Oggi è scultore.
[... Pollini alle prese con Chopin basta a rendere persuasivo il punto...]
Una conferma non necessaria la offrono poi questi tre alacri scalpellini.
Ma, attenzione ai distinguo.
Allo scultore si chiede di liberare la forma che è riuscito ad immaginarsi intrappolata in quel quasi-nulla che è la meteria bruta.
Al musicista-scultore si chiede di più: deve inventarsi la forma ma deve anche inventarsi il quasi-nulla della materia bruta! Deve scavare e deve anche essere scavato.
Come contropartita gode comunque di uno sgravio: nessuno gli chiede più di andare oltre l' abbozzo. Partorita la creatura ricomincia con nuovi travagli. Ai bagnetti e alle pappe si dedicherà la manovalanza dei quasi-musicisti, ragazzi di bottega privi d' inventiva ma istruiti a puntino.
Tuba, Serpentone, flauto basso non sono privilegiati per un ghiribizzo: il loro suono fornisce una creta talmente malleabile che non teme la concorrenza degli altri strumenti.
Eugenio Colombo-Michel Godard-Carlo Rizzo - Ciaobelleragazze - Zone
Hai visto per caso la mostra di Rodin a Legnano. Se sì, ne vale la pena?
RispondiEliminaNon l' ho vista, anche se per me lui è un grande.
RispondiEliminaCerto che in casi del genere bisogna andare con i piedi di piombo: di solito c' è un capolavoro circondato da ciofeghe, magari del suddetto grande artista.
Non immagini quante ciofeghe abbiano prodotto anche i grandi artisti. Consentono di fare una Mostra su Picasso anche a Brenno Useria.