mercoledì 29 dicembre 2010

Libertarism A-Z: povertà e disuguaglianza

In molti sostengono che lo Stato dovrebbe prendersi cura dei poveri, e non solo per motivi etici. la disuguaglianza diffusa è un fattore di instabilità sociale e quindi un trasferimento di ricchezza costituirebbe un' assicurazione sociale.

1. Innanzitutto lo Stato non ha doveri etici, a meno che non sia uno Stato Etico. L' affermazione per cui la diseguaglianza sarebbe un destabilizzatore sociale è contraddetta dai fatti. La stabilità sociale è legata al reddito medio e non alla diseguaglianza. L' intervento dello Stato a volte incide positivamente con il secondo indice ma incide sempre negativamente con il primo.

2. Affidare il trasferimento di ricchezza ai burocrati ha effetti perversi: a) churning b) crowding out c) moral hazard.

a): chi riceve è chi dà sono la stessa persona, per cui a guadagnarci è solo chi "trasferisce" ed incassa le commissioni (politica e burocrazia). In Italia funziona proprio così: paga la classe media ed incassa la classe media. Si pensi solo al fatto che le pensioni costituiscono i 2/3 della spesa sociale. Una marea di "trasferimenti" e dei veri poveri deve occuparsi il Comune se avanza qualcosa.

b) la filantropia privata è spiazzata e la sociatà subisce così un' erosione morale.

c) fare il povero conviene; la filantropia privata, quella che eleva il sostegno a diritto e mette in crisi i comportamenti opportunistici, è spiazzata. Il sostegno è un diritto a tutti gli effetti e ognuno fa i suoi calcoli.

14 commenti:

  1. Non è che il tuo post sia chiarissimo (un po' meno "inglesorum", magari?) bah..senza stato sociale meritocrazia e "uguaglianza delle opportunità" sono parole vuote.

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  2. Per quando riguarda la "meritocrazia" non sono d' accordo.



    Per quanto riguarda le "pari opportunità" sì.



    Poco male per il libertario visto che le "pari opportunità" sono un concetto poco chiaro se non per il fatto che contrastano con la parità dei diritti, ovvero il dogma libertario.

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  3. Non mi è chiara la differenza tra pari opportunità e pari diritti. Potresti spiegarmela senza inglesorum? Non credo che mi covincerai ma sono comunque curioso.
    Come avrai capito, non sono un libertarian nè ci tengo a diventarlo.

    paolo1984

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  4. la butto lì:
    se qualcuno ha più opportunità di altri (per legge, non per merito), non c'è più parità di diritti. In un certo senso, il gioco è truccato. Allora ci si può chiedere: ma se il gioco era già truccato e i diritti non erano pari? eccetera.

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  5. Io mi limito a dire questo: per garantire a chiunque pari diritti e pari opportunità (parlo del mondo del lavoro se non fosse chiaro) a prescindere dalle sue condizioni economiche e sociali che lo fanno partire svantaggiato ci vuole lo Stato sociale, chiunque lo neghi è un classista, per come la vedo io. Ma può darsi che per i libertarian classista sia un complimento.

    paolo1984

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  6. Altro esempio da aggiungere a quello di diana: qualcuno potrebbe godere di privilegi (diritti in più) per il fatto che il legislatore, ritenendolo sfortunato, vuole eguagliare le opportunità.



    In molti casi le "pari opportunità" cozzano anche con la meritocrazia.


    Chissà poi perchè molti confondono la lotta per la meritocrazia con la lotta contro la fortuna.



    ***



    Se vuoi occuparti di queste cose senza affidare tutto all' istinto, un minimo d' inglese lo devi studiare, o aspetti forse che te le racconti qualcuno in italiano, magari su Repubblica o su Fahrenheit?

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  7. x paolo: che vuol dire 'classista'?

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  8. secondo me "classista" è chiunque guarda con favore alla società divisa in classi sociali o comunque la considera inevitabile e addirittura dsiderabile, chiunque considera inevitabili (per non dire "giuste") le diseguaglianze sociali e ritiene che vadano superate unicamente attraverso la volontà individuale (il mito del self-made man insomma, un po' di inglese lo so) oppure il buon cuore del prossimo (tutta la retorica sulla filantropia) chiunque ritiene che scuola e sanità e tutti i servizi essenziali non siano diritti di tutti, ma di chi ha soldi per pagarseli.
    Insomma, i classisti sono gente di questo tipo.

    paolo1984

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  9. Potresti fare uno sforzo per essere più astratto?

    Al primo rigo mi sembra di essere un fiero avversario del classismo. Al secondo divento un super classista e al terzo torno ad essere quello di prima. Aiuto, mi gira la testa!

    Si puo' essere "classisti" e contrari ad ogni privilegio in termini di diritti?

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  10. broncobilly, mi è stata chiesta una definizione di classismo e io l'ho data nei termini più chiari e semplici che mi sono venuti in mente e senza inglesorum. Accontentati.
    se ritieni che scuola e sanità pubbliche siano privilegi, se ritiene che tutto debba essere affidato alla generosità di singoli o associazioni filantropiche private, se hai il mito del self made man, per come la vedo io sei un classista.
    Non ho altro da aggiungere.

    paolo1984

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  11. x paolo. Ma perché sei - o sembri - arrabbiato?

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  12. sono un tipo polemico, è uno dei miei difetti.

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