giovedì 30 settembre 2010

Religiosi sulla carta

A quanto pare le persone religiose sono in media più generose, anche in termini di volontariato.

Parliamo però dei praticanti.

Infatti, se includiamo nel mucchio anche chi si limita ad autodefinirsi "religioso" (affiliato), la relazione tra religiosità e volontariato si affievolisce.

Coscienze mal ridotte

IPOTESI 1. Sappiamo con certezza che la felicità di un soggetto è correlata con l' attività di una parte (P) del suo cervello.

IPOTESI 2. Possediamo uno strumento in grado di fotografare e misurare P. Chiamiamo questo strumento "Feliciometro" (F).

IPOTESI 3. Aldo ha il frigo pieno di coche, eppure lui preilige il chinotto, lo conferma F: quando Aldo beve un chinotto, F segna 1000; se invece si scola una coca, F segna 300.

IPOTESI 4. Giacomo è l' opposto di Aldo. Non si sa perchè ma il suo frigo è pieno di chinotti, eppure lui ama le coche molto più dei chinotti. F in merito è chiaro: 1000 per la coca, 300 per il chinotto.

Come puo' un governante aumentare la felicità complessiva della comunità composta da Aldo e Giacomo?

SOLUZIONE 1. Il politico, F alla mano, delibera una legge in cui impone che i chinotti di Giacomo vengano trasferiti nel frigo di Aldo e le coche di Aldo vengano trasferite nel frigo di giacomo.

SOLUZIONE 2. La disponibilità di F è politicamente irrilevante.

CONSIDERAZIONE 1. S1 identifica la coscienza con il cervello mentre S2 non ha bisogno di operazioni tanto azzardate.

CONSIDERAZIONE 2. S2 ha esiti concreti che possono essere simili a quelli di S1 visto che Aldo e Giacomo possono pur sempre scambiarsi le bevante spontaneamente senza intervento politico.

CONSIDERAZIONE 3. F non garantisce mai interventi politici più efficienti di quelli del mercato libero: il politico non sa se Aldo con il suo "300" sia più o meno felice di Giacomo con il suo "1000". La felicità, per quanto misurabile, resta un sentimento interiore e inesprimibile. Per contro S2 spesso puo' essere più efficiente di S1, pensiamo solo al fatto che Aldo (o Giacomo) abbia il frigo vuoto.

L' ineleggibile

Cosa c' è di più controverso del tema dell' aborto?

Anche chi lo condanna deve poi fare i conti con la realtà: non possiamo mica mandare in galera le donne che abortiscono! Non funziona.

Un prezzo però è giusto pagarlo. Che ne dite di un prezzo calcolato secondo i normali criteri economici?

Escludendo gli aborti di stato eviteremmo altresì il paradosso dell' anti-abortista che finanzia gli aborti.

Mamma mia: una vera aberrazione etica e funzionale che dovrebbe schifare anche gli anti-abortisti con la testa sulle spalle.

E allora traiamo le conseguenze dal semplice buon senso: deleghiamo i raschiamenti alle sole cliniche private finanziate dagli anti-abortisti.

Già oggi in realtà esiste un costo per le mamme che vogliono far finta di non esserlo: l' eventualità d' incontrare obiettori di coscienza nei consultori. E' una gran scocciatura, e magari ti tocca pure cambiare provincia.

In mancanza di "prezzi" più accurati, accontentiamoci di questo.

Ma per l' ineffabile Nichi Vendola, governatore pugliese, anche questo prezzo è eccessivo: con un' ordinanza impedisce che medici obiettori possano praticare nei consultori (il colpo di genio, però, incontra qualche resistenza).

Per chi non lo conoscesse, Nichi è un catto-gay-eco-comunista che va per la maggiore, in quanto tale ogni sua parola gronda di bolsa retorica al punto che dopo aver ascoltato pochi secondi una qualsiasi delle sue accorate uscite si è assaliti da una potente nostalgia per i grevi motti berlusconiani.

Si dirà che uno come Vendola non dovrebbe nemmeno essere eleggibile in una seria democrazia.

Ma... un momento... è già in cantiere una legge - unanimemente elogiata - che dall' anno prossimo renderà finalmente ineleggibile il nostro Eroe.

Visto che non tutto va a catafascio?

I due ubriachi

If two equally drunk drivers go home, and one kills a child, but the other arrives home safe because there was no child for him to hit, which driver is more culpable?

Un bel casino?

E' la via maestra per pensare a quanto umano sia ammettere l' esistenza di un giudizio divino.

P.S. Spesso il non credente è parente del fondamentalista religioso: fa finta di non capire i reali problemi sollevati dalla religione equivocando pretestuosamente sul linguaggio, magari un po' naif, che la religione impiega per esporli ed affrontarli. In questo senso gli torna molto comoda una lettura fondamentalista (letterale) dei testi consultati.

Diseguaglianze: pescate la vostra ipotesi.

Negli USA la diseguagilanza dei redditi è cresciuta di parecchio negli ultimi 30 anni.

Siccome lotro sono un' avanguardia dell' occidente e cio' che accade là presto o tardi accade anche da noi, potrebbe essere interessante indagarne le cause.

Ci sono tre ipotesi:

1) tecnologica;

2) politica;

3) finanza e ancora finanza.

Io compro la terza, ma forse voi avete un' altra opinione.

Article on articles about scientific articles

Carino!

Ricetta per la scuola italiana

Licenziare molto...

... e alzare un poco gli stipendi.

Almeno stando ai numeri.

All' inseguimento dei camion

Get excited about recycling? Not me. When materials are worth recycling, markets for their reuse naturally arise...

A parte fatto che uno ricicla, ricicla, ricicla... e poi... provate a seguire i camion che "ritirano"...

In Raleigh, if you follow the "recycling" trucks, you will see that they mostly take the stuff to the landfill. Recycling is too expensive. Rather than saving money, it costs MORE to recycle. And, friends, "costs" means that it uses more resources.

Religione e pornografia

La religiosità e i suoi sensi di colpa come scudo efficace a mali peggiori.

While researchers have found a negative association between religiosity and pornography use, little, if any, research has examined the specific aspects of religiosity that might be related to the use of pornography. Therefore, the purpose of this study of religious young men was to compare those who view pornography with those who do not on indices of (a) family relationships, (b) religiosity (i.e., beliefs, past/present personal religious practices, and past family religious practices), and (c) personal characteristics (identity development, depression, self-esteem, and drug use). Participants were 192 emerging-adult men ages 18–27 (M age = 21.00, SD = 3.00) attending a religious university in the Western United States. While they all believed pornography to be unacceptable, those who did not use pornography (compared to those who did) reported (a) higher levels of past and recent individual religious practices, (b) past family religious practices, (c) higher levels of self-worth and identity development regarding dating and family, and (d) lower levels of depression

The Myth of the Fairer Sex

Speriamo che sia femmina? Mah!

women were far more involved in the atrocities committed during the Holocaust than previously thought... Women can be as immoral, malicious, and violent as chaps

La prossima volta votiamo Veltroni?

Non l' avrei mai creduto possibile.

Eppure una certa simpatia era sorta quando nelle ultime elezioni aveva finalmente messo fuori di fatto una sinistra arcaica dal Parlamento (per quanto poi te la ritrovi sempre tra le balle, magari nelle inquietanti forme di un Vendola).

E chi dovevamo ringraziare se non lui?

Ora il manifesto che dà un bel colpo all' armata Brancaleone che vuol mettere sù Bersani.

Gli uomini migliori del centro-sinistra stanno oggi con WV.

In mancanza di meglio, in mancanza di una forza liberale... Pensiamoci.

link

The Era of Expert Failure

Ironically, whenever government experts fail, their instinctive reaction is to ask for more power and more resources

Il Killer del multiverso

Il blogger Berlicche si chiede se tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler, ben sapendo cosa è destinato a fare, ci qualifica come assassini.

Io direi di sì.

Gli esperimenti mentali con la macchina del tempo sono capziosi poichè la macchina del tempo è un oggetto incoerente, perlomeno per la concezione che comunemente si ha del tempo.

Per poter pensare ad una macchina del tempo come a qualcosa di ben definito, e dunque per dar corso all' esperimento mentale, occorre abbracciare una B-theory del tempo.

In una B-thery posso "tornare indietro" e far fuori Hitler impedendogli di avere un futuro: ma non si tratta di un futuro che riguarda il nostro universo (quello è intoccabile)!, bensì l' universo parallelo in cui la macchina del tempo avrebbe proiettato vittima e carnefice per consentire l' assorbimento dei "nuovi" comportamenti.

E chi puo' dire che in quell' universo, dove Hitler muore da giovane, non sarebbe stato un pacatissimo imbianchino?

Ma questo genere d' interrogativi puo' valere per qualsiasi persona assassinata: chi puo' sostenere con certezza che la vittima non sarebbe stata a sua volta un assassino? In questo caso sarei solo il suo "giustiziere anticipatario"! Giustiziare prima o dopo nella sostanza è lo stesso.

Nessuno accetta però una logica del genere ed è per questo che opto per considerare un omicidio alla stregua degli altri l' assassinio di Hitler perpetrato avvalendosi della macchina del tempo.

P.S. comunque, accettando le incoerenze per amor di discussione, farei fuori Mao e Stalin prima di prendermela con Hitler.

mercoledì 29 settembre 2010

Wrong wrong wrong

Telegiornali, tribune politiche, Ballarò, Anno Zero, Matrix... ogni volta che si parla di politiche fiscali è sempre la stessa storia, prima o poi salta su uno che fa:

"... ma vi rendete conto che in Italia tassiamo il lavoro al trenta e rotti per cento mentre i redditi di capitale subiscono una ritenuta alla fonte del 12,5%? Cosa aspettiamo a chiudere questo gap che non è degno di un paese civile?..."

Finchè lo dice il Ministro dell' Economia o un sindacalista, passi, sappiamo con chi abbiamo a che fare. Ma negli altri casi dobbiamo rispondere forte e chiaro: assurdo!

O meglio, come dice il buon Landsburg:

"this is wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, wrong, and you can’t begin to think clearly about tax policy if you don’t understand why".

La cosa è molto semplice: l' imposizione fiscale del capitale non è mai una tassa, bensì una sopratassa; confrontare l' entità di una sopratassa con quella di una tassa è come confrontare mele con pere!!

Capito?

No?

Allora leggere tutto, e di corsa:

link

link

Chi conosce più da vicino il buon Dio?

In genere atei a agnostici, almeno nel paese più religioso dell' Occidente, gli USA.

Sono loro a saperne mediamente di più in fatto di teologia e storia delle religioni, e questo vale soprattutto per i cattolici.

E' quanto afferma l' ultimo sondaggio della Pew Forum on Religion and Public Life.

Riesco anche crederci.

Qualcuno potrebbe un po' frettolosamente interpretare i dati vedendoli come una conferma del suo credo: se conosci Dio lo eviti.

Come magra consolazione spero che costoro perlomeno si uniscano a chi lotta per l' ora di religione.

In realtà i dati che abbiamo in mano restano coerenti con quanto dicevamo poco fa, peccato infatti che i risultati non siano aggiustati in base al livello d' istruzione, ho l' impressione che l' esito sarebbe capovlto senza problemi.

Osservando il panorama generale restano due ipotesi per spiegarsi il comportamento di molti credenti:

1) Ignoranza razionale;

2) Metateismo;

Ma quando per un cattolico si puo' parlare di ignoranza razionale?

Bella domanda, devo ammetere che lo ignoro.

add1: A conferma di quanto dicevamo nel post: Those who graduated from college also did much better than those who hadn't, and the reearchers conclude that education level is "the single best predictor of religious knowledge."

add2: un commento pertinente.

martedì 28 settembre 2010

Più fondi per la dis-educazione

Peter Thiel finanzia con 100.000 dollari gli studenti che abbandonano il Collage per aprire un' impresa.

Siamo all' incentivo del dropping out!

Recentemente sia il Corriere (Dario Di Vico) che il sole (Marraffa) si sono occupati dei lavori vittima di un' ideologia tra le più perniciose: quella dell' istruzione superiore per tutti a tutti i costi.

Chi oggi non si sente "incompleto" senza una laurea?

Ebbene, costoro sappiano che con quella laurea forse avrebbero avuto una vita diversa. Difficilmente avrebbero però delle competenze in più.

Learning how to learn

Teachers of useless information often seek refuge in the "learning how to learn" story. But the facts are not on their side. The psychological literature on "fade out" essentially finds that mental atrophy is the rule. You can temporarily raise IQ, but it "fades out" in a few years. Furthermore, the psychological literature on "transference" of learning from one area to another finds surprisingly weak evidence of it. Since education has a long-run effect on earnings, but only a short-run effect on learning ability, we've got to look elsewhere for answers...

Se la scuola insegna cose perlopiù inservibili, se non puo' insegnare ad imparare, a cosa serve? Forse a lanciare segnali.

Cosa significa "lanciare segnali".

Quando regalo un anello di fidanzamento alla mia morosa non lo faccio perchè ci piacciono i brillanti. Infatti, se per qualsiasi ragione il prezzo dei brillanti dovesse crollare, non sarei più interessato ad un anello del genere.

Detto in altri termini:

"Which would do more for your career: A Princeton education, but a Phoenix diploma, or a Princeton diploma, but a Phoenix education?"

Sorprendenti uguaglianze

Il benessere delle regioni meridionali è inferiore o uguale a quello delle più ricche regioni settentrionali?

Guardando ai redditi non c' è storia: se la nostra vita è dura, il sud è di fatto alla fame.

Quando scoppierà la rivolta, mi chiedo?

In realtà basta fare i conti un po' meglio, considerare tre elementi che di solito sfuggono:

1) costo della vita;

2) sussidi ricevuti;

3) tempo libero...

... per accorgersi che il tenore di vita al sud e al nord è praticamente lo stesso.

P.S. il terzo elemento vi lascia perplessi? In realtà noi italiani lo conosciamo bene!

Cos' è la musica?

Oggi, le ipotesi più accreditate sono cinque:

1. un modo per suscitare emozioni nell' ascoltatore;

2. un modo per esprimere le emozioni del compositore;

3. un modo per rappresentare le emozioni;

4. un modo per contenere emozioni;

5. una struttura slegata da ogni emozione;

La massima autorità in materia, Peter Kivy, opta decisamente per 4: il suo obiettivo è di conservare i pregi del formalismo (5) senza togliere alle emozioni ogni ruolo, il che sarebe contro il minimo buon senso.

E così, per lui, l' emozione, per esempio l' ira, è una proprietà della musica, qualcosa che appartiene ad essa: una certa musica puo' essere "iraconda", per esempio.

Ma così facendo forse compromette la sua teoria estetica; ovvero, non riesce più a dirci con chiarezza cosa sia la bellezza.

Se una musica è "calma" nello stosso modo in cui puo' essere "calmo" il mare di stamattina, in un certo senso sarà solo cio' che è; infatti il mare, tanto per dire, non è nè bello nè brutto: è cio' che è, ovvero calmo.

Se il proprio compito si limita ad essere cio' che si è, si puo' ben dire in anticipo che sarà sempre svolto in modo inappuntabile.

Forse non possiamo trattare la musica alla stregua di un fenomeno naturale, e la strada imboccata da Kivy rischia pericolosamente di farlo.

Del resto Kivy è molto convincente nei suoi libri quando disintegra "1"-"2"-"5", molto meno quando attacca "3"; io propendo proprio per "3", penso che la musica sia un linguaggio, per quanto primitivo, ed abbia quindi un minimo di semantica.

"3" mi apre la strada verso una teoria estetica facile facile: una musica è bella quando rappresenta correttamente cio' che vorrebbe rappresentare.

Ma "3" implica platonismo (ahi ahi ahi): se la musica indica la "calma", allora la "calma" deve esistere come esiste un oggetto.

Il platonismo ripugna a molte menti; in più, quand' anche la calma esistesse di per sè, come oggetto è piuttosto sfocato; sarà per queste sfocature che la musica è un linguaggio tanto grossolano? Tra il lusco e il brusco tutte le vacche sono grigie, eppure noi conosciamo musiche la cui raffinatezza andrebbe irreparabilmente perduta se il loro unico scopo fosse quello di indicare una vacca avvolta nella nebbia. Uno spreco imperdonabile.

Ma se abbandoniamo le nebbie del platonismo non resta che ammettere che la musica rinvia ciascuno di noi a quelle situazioni concrete di "calma" che abbiamo esperito nella nostra vita.

E a questo punto mi sorge un dubbio: posso ascoltare un brano calmo, trovarlo molto bello, e accorgermi che questo appagamento estetico non si è mai accompagnato durante l' ascolto al pensiero di "situazioni concrete di calma da me esperite".

Forse l' essenza della musica sta proprio e solo in questo "rinvio" a situazioni concrete: basta sentire questa sollecitazione senza la necessità di pensare fino in fondo ad una situazione reale. La musica ci dà una spintarella senza condurci a nessuna meta, la sensibilità musicale sta nel lasciarsi solleticare da queste spintarelle senza che poi esista alcuna necessità di approdare in nessun porto che "completi" il riferimento.

Cio' spiegherebbe anche la vaghezza della musica: ci spinge verso significati vaghi che non è nemmeno necessario chiarire per catturare tutto il godimento che essa puo' procurarci.

Rettifichiamo allora la teoria estetica: una musica bella è una musica ricca di sollecitazioni che mi "rinviano" astrattamente ad una serie di mie esperienze concrete ed autentiche che non mi occorre comunque specificare.

Aggiungerei allora un 3bis): la musica è un modo di evocare vagamente le emozioni.

Un pensatore vicino a "3 bis" potrebbe essere Jankelevitch.

domenica 26 settembre 2010

L' uomo del futuro

Giù il cappello alla Scienza.

Perchè?

Innanzitutto perchè la scienza funziona: conferisce all' uomo armi formidabili, lo rende più forte e più adatto ad affrontare le difficoltà su questo pianeta. Chi ha "più scienza" ha più opportunità, chi ha più scienza comanda.

Giù il cappello anche alla Religione.

Perchè?

Per le stesse identiche ragioni.

La religione favorisce l'adattamento dell' uomo al suo ambiente.

++++++++++

Questo parallelo imbarazza molti, eppure... come spiegare altrimenti l' ubiquita della Religione nella storia dell' umanità?

In realtà una spiegazione alternativa ci sarebbe, la religione non come elemento adattivo ma come virus:

Religion is by-products of cognitive mechanisms that evolved for other reasons. The idea is that religions, like viruses, are costly to those infected with them. They demand large amounts of money and time, impose health risks and make people believe things that are demonstrably false or contradictory. Like viruses, they contain instructions to "copy me", and they succeed by using threats, promises and nasty meme tricks that not only make people accept them but also want to pass them on.

Ma oggi non tiene più, alcuni shocking data l' affossano:

This was all in my mind when Michael Blume got up to speak on "The reproductive advantage of religion". With graph after convincing graph he showed that all over the world and in many different ages, religious people have had far more children than nonreligious people. The exponential increase in the Amish population might be a one off, as might Catholics having lots of children, but a comparison of religious and nonaffiliated groups in the USA, China, Sweden, France and other European countries showed that the number of children per woman in religious groups ranged from close to zero (for the Shakers) to between six and seven for the Hutterites, Amish and Haredim, while the nonaffiliated averaged less than two per woman – below replacement rate...

E poi:

Ryan McKay presented experimental data showing that religious people can be more generous, cheat less and co-operate more in games such as the prisoner's dilemma, and that priming with religious concepts and belief in a "supernatural watcher" increase the effects.

Wow!

Alla luce di quanto detto chi è l' uomo del domani?

Semplice: lo scienziato credente.

Ma si puo' essere scienziati e anche credenti?

Certo! Ce ne sono già stati tanti e il nostro futuro è legato alla proliferazione di questa figura.

p.s. il resoconto di una conversione di prestigio nel corso del convegno Explaining religion.

mercoledì 22 settembre 2010

Mitra per tutti


Nel suo secondo intervento al TED (dopo quello del 2007, qui con sottotitoli italiani), Sugata Mitra fa il bilancio della sperimentazione avviata nel 1999, con l'esperimento "A Hole in the Wall".
Le scuole e i professori migliori, nei luoghi del mondo dove non esistono e ce n'è più bisogno. Si può fare.
Un progetto è partito anche in Italia, e i bambini italiani vanno forte.
Ce li racconta il professore indiano, al minuto 14'13" (con sottotitoli inglesi - cliccando sotto la finestra).

qui l'esperienza degli insegnanti italiani che hanno aderito al progetto.

Parole chiave:
minimally invasive education, peer to peer learning, auto-apprendimento, outdoctrination, self-organizing systems

giovedì 16 settembre 2010

Science rocks


(in italiano, qui)

Sheldon e i suoi amici sono fisici teorici specializzandi al Cal-Tech. Sheldon è il più brillante e il più nerd, e felice di esserlo. In questo momento è alle prese con un problema che affronterà, come sempre, con gli strumenti della scienza.

qui, invece, spiega perché Superman (il fumetto) è scientificamente accurato. (in italiano)

mercoledì 15 settembre 2010

La fame


La gente non muore di fame perché il mondo non ha abbastanza cibo: di cibo ce n'è in abbondanza, quanto se ne vuole. Ma tra chi ha fame e i magazzini stracolmi si erge un ostacolo insormontabile: il gioco politico. Karthoum limita l'aiuto internazionale agli affamati. Molti aerei che giungono a destinazione vengono saccheggiati dai capi di bande locali. Chi ha le armi ha il cibo, chi ha il cibo ha il potere. Questo è un mondo di gente che non discetta sulla trascendenza e l'essenza dell'anima, sul senso della vita e sulla natura dell'esistenza. Siamo in un mondo dove l'uomo striscia nel fango alla ricerca di un chicco di grano per sopravvivere fino al giorno dopo.


Ryszard Kapuściński, Ebano, riferendosi alla pluridecennale guerra che ha sterminato milioni di persone in Sudan e di cui non si parla mai. Ma ovviamente il discorso non vale solo per là.

lunedì 13 settembre 2010

Più vecchio o più giovane?

La scelta del partner è determinata da tanti fattori, fra questi possiamo metterci l'età.

Vi invito a dare un'occhiata a questo studio. Potrebbe farci riflettere ancora su stereotipi ritenuti tali, discriminazione statistica, o semplicemente sulla biologia.

sabato 11 settembre 2010

Il dilemma della neo femminista

Le forme (corporee) delle scrittrici sembrano sollevare problemi parecchio sentiti. Chi le apprezza è sottoposto al fuoco di critiche puntute (vedi Vespa).

Non manca chi per "intrattenere" la butta sull' invidia (... io non ne posso più delle brutte che difendono le belle, delle devastate in amore che mettono in guardia le donne corteggiate cercando di impedire a loro di provare a vivere un sentimento, di lesbiche represse...) , ma spiegano poco.

Il fronte più attivo comunque è, come dicevo, quello dei contestatori.

Tra costoro, alcuni ne fanno una questione di gusto, ma qui l' interesse scema visto che de gustibus non est disputandum.

Altri, più raffinati, con le loro denunce hanno in mente di partecipare ad una "strategia di liberazione del corpo femminile".

Anche il neo-femminismo ha paura però d' imparentarsi con l' insopportabile vetero-femminismo. Ecco allora che nel tentativo di edulcorare gli schemi concettuali che ha ricevuto in eredità, parla molto più semplicemente di "stereotipi" dannosi per la donna e da combattere.

Ma così facendo rischia d' imboccare un vicolo cieco.

Sono stato in libreria e ho potuto sfogliare i libri di Loredana Lipperini, sono un lungo elenco di stereotipi che danneggiano la donna. Una malapianta da sradicare. Ma come?

Approfondiamo il concetto di "stereotipo".

Gli economisti traducono il concetto di "stereotipo" nel concetto di "statistical discrimination"; cerco di chiarire quest' ultimo con un esempio.

Vorrei diventare amico di Giovanni e cerco qualcosa per attrarre la sua attenzione, so che è indaffaratissimo e ha poco tempo da dedicarmi, siamo in molti ad ambire un legame con lui.

Riesco ad avere un piccolo contatto nel quale fa giusto in tempo a chiedermi da dove vengo. Saputo che vengo da Varese fa una smorfia e se ne va, il tempo è scaduto.

Giovanni andandosene pensa: "Varese... sarà un leghista e io odio quel genere di persone... eviterò di perdere altro tempo con questo varesino, meglio piuttosto insistere con quel perugino che ho incontrato ieri...".

Giovanni ha sbagliato il suo giudizio e per colpa dei suoi stereotipi io ne ricevo un danno, il mio sogno va in frantumi.

Nondimeno Giovanni ha agito razionalmente: che ne sa lui di me, che ne sa del mio "concorrente" perugino? Nulla. Dovendo decidere opta per il perugino, ci sono meno probabilità di incontrare uno zotico leghista, la cosa che Giovanni vuole evitare innanzitutto.

Mi sento come se avessi subito un' ingiustizia: io non sono affatto leghista! Me se c' è un' ingiustizia, allora c' è anche un colpevole. Cerco qualcuno su cui riversare la colpa.

1. Non posso darla a Giovanni, lui in fondo ha agito razionalmente. Come posso accusare chi agisce razionalmente? Anch' io avrei fatto come lui.

2. Forse dovrei accusare i leghisti varesini, è il loro numero eccessivo ad inficiare il giudizio di Giovanni. Ma come faccio ad accusare una persona per il semplice fatto di avere un' idea? Evidentemente è impossibile.

Nessun colpevole, nessuna ingiustizia, solo un triste destino da accettare.

Gli stereotipi sono dunque portatori di un triste destino da accettare.

Ma il neo femminismo, nel momento in cui si accanisce contro gli stereotipi, ritiene che la donna sia vittima di ingiustizie o di un triste destino?

Come si lotta contro uno stereotipo dal momento che non ci sono colpevoli?

Non posso "lottare" contro Giovanni: lui risponde correttamente agli incentivi che incontra.

Non posso lottare contro gli uomini: loro giudicano (anche) i corpi visto che in genere le donne desiderano e cercano (anche) un giudizio sui loro corpi.

Non posso lottare contro i "leghisti varesini": hanno una loro idea e "de gustibus...".

Non posso lottare contro quelle che giudico "troiette": se amano esibire i loro corpi e cercare un consenso... "de gustibus...".

Che senso avrebbero queste lotte: i gusti degli altri vanno rispettati e così pure chi coltiva i propri interessi nel rispetto altrui.

Ma la neo femminista piuttosto che rinunciare alla lotta preferisce a questo punto recuperare alcuni strumenti "vetero" grondanti di marxismo, roba che avrebbe lasciato volentieri da parte.

Eccola allora attaccare il "maschio" che dà a certe donne cio' che in fondo loro chiedono. In realtà sta custodendo i suoi privilegi.

Questo attacco ha il pregio di identificare un nemico ben preciso ("il maschio") e di mantenere la lotta in termini di "lotta di classe" (maschi contro femmine), detto in altri termini viene salvaguardata la "sorellanza" tra donne. L' aspetto "complottistico" poi affascina sempre.

In altri casi la neo-femminista attinge al repertorio concettuale "vetero" per contrarre prestiti di natura differente, in particolare piace riesumare il concetto di "falsa coscienza": le donne desiderano cio' che in realtà non desiderano... e noi, le illuminate, dobbiamo farglielo sapere.

Probabilmente non ci sono altre vie nella lotta allo stereotipo razionale, di sicuro per una mentalità liberale queste vie sono mulattiere piene di rovi e in genere preferisce evitare escursioni da quelle parti.

giovedì 9 settembre 2010

Etica invisibile

People are dying so that you can read this blog.

Your internet access fees could
more than double the income of a $400-a-year Ghanaian laborer. People are starving to death, and there you sit, with resources enough to save them (and with reputable charities standing by to effect the transfers), padding your own already luxuriant lifestyle. That’s a choice you made. It’s a choice almost everyone in the First World makes. It might or might not be a horrific choice, but it’s one for which we easily forgive each other.

(Do you already give money to Ghanaian laborers? I applaud you and I wish others would do the same. But it doesn’t change the fact that other Ghanaian laborers are dying so you can have your Internet.)

Someday you might find yourself strolling through a desert with a bottle of water and stumble on a man dying of thirst. I bet you’ll offer him some water, and I bet you’d think much less of anyone who didn’t. But there is, as far as I can see, no important moral difference between surfing the web while Africans starve and strolling through the desert while men die in front of you.


I said there’s no moral difference, which is not the same as saying there’s no difference at all. We evolved to be callous towards those who are distant (or invisible) and kind toward those who are close. (Robin Hanson posts frequently and insightfully on the contrast between how we treat the near and the far.) It’s pretty clear why there might be an evolutionary advantage to behaving that way. If you’ve got a reputation for helping your friends and ignoring strangers, then more people will want to be your friends. So it pays to favor the close and the visible. Our emotions are wired that way, and there’s probably not much we can do to change it. Attempts to change human nature do not have a good historical success rate.

Steve Landsburg

Cosa trarne?

Forse chi vede una distanza abissale tra Etica ed Economia dovrebbe riflettere.

Gran parte dei comportamenti che crediamo eticamente fondati sono invece il frutto di scelte economiche.

Altro esempio:

Imagine a miner trapped in a mine. It will cost thirty million dollars to get him out. With that thirty million, we could build a guardrail that will save three lives. We’ve seen the miner’s face on the news; we’ve seen his family; we know his name. All of our instincts — the same instincts that let us ignore those Ghanaian laborers — tell us to save the man we know and ignore the three we don’t know. Those, I think, are bad instincts. Anyone with amnesia — anyone, that is, who is forced to take an unbiased view of the situation — would want us to save three lives rather than one. (Because each of us, in a state of amnesia, has triple the chance of being saved by a guard rail.) It’s no use saying we should both build the guardrail and save the miner; that only raises the question of whether we ought to build two guardrails instead of one.

Obiezioni?

mercoledì 8 settembre 2010

Il giorno che divenni relativista

Ragazzi, questo libro è da comprare di corsa (e il blog relativo da frequentare assiduamente).

Le relazioni tra persone risultano complesse, ma quelle tra noi e gli animali, a quanto pare, sono un vero rompicapo.

Non che la cosa sia nuova, ma...

[How can so many Americans believe animals have the right to live, and also that people have the right to eat them? Why is it wrong to feed a pet snake kittens but not rodents? Should pit bulls be outlawed? Should mice be used for medical research? Do true vegetarians eat fish? Does living with a pet really make people happier and healthier? What do we make of the fact that in 1933 the Nazi party enacted the world’s most progressive animal protection legislation? Why can a puppy be regarded as a family member in Kansas, a pariah in Kenya, and lunch in South Korea? Who enjoyed a better quality of life—the chicken on a dinner plate or the rooster who dies in a Saturday-night cockfight? Why is it wrong to eat the family]

In fatto di etica è ben difficile raccapezzarsi.

Non mi meraviglia che la sicumera tipica di molti libertari su questi temi faccia naufragio.

Non mi meraviglia nemmeno più la congenita prudenza di Diana, che, sensibile alla materia, probabilmente è proprio avendo in mente certi dilemmi che conduce le sue riflessioni e sviluppa i suoi istinti.

Nell' affrontare casi etici di tale portata, anch' io mi converto di corsa la RELATIVISMO e al CONVENZIONALISMO.

Cio' significa che se dovessi scoprire che anche l' uomo ha una natura animale, il mio relativismo diverrebbe assoluto.

Un disordine alimentare molto particolare

Il vegetarianesimo.

Ovviamente non per tutti, ma, è inutile negarlo, in molti casi lo è.

Sì, va beh…

Vivisezione, Motti: sofferenza ingiusta per gli animali

STRASBURGO - Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo, fra mille polemiche, è passata a maggioranza assoluta la direttiva che regolamenta la sperimentazione. Disattesa la richiesta di 40 parlamentari, tra cui l'eurodeputato Udc-Ppe, che spiega: si scatenerà la caccia a cani e a gatti randagi

D’accordo, la barbarie sugli animali, quando è inguistificata, è inaccettabile.

Ma finché certe cose continuano ad essere praticate migliaia di volte al giorno (di qualche ordine di grandezza sopra la vivisezione) e, tipicamente, quelli che si scaldano di più in queste battaglie sono poi in prima fila a firmare contro l’obiezione di coscienza dei medici e a fare barricate contro la revisione dell’IVG, io non ce la faccio proprio a prenderli sul serio (non mi riferisco in particolare al deputato citato nell’articolo, parlo in generale).

Technorati Tag: ,

Gutting vs. Dawkins

Religious believers often accuse argumentative atheists such as Dawkins of being excessively rationalistic, demanding standards of logical and evidential rigor that aren’t appropriate in matters of faith. My criticism is just the opposite. Dawkins does not meet the standards of rationality that a topic as important as religion requires... find Dawkins’ “The God Delusion” stimulating, informative, and often right on target. But it does not make a strong case for atheism. His case is weak because it does not take adequate account of the philosophical discussions that have raised the level of reflection about God’s existence far above that at which he operates. It may be possible to make a decisive case against theism through a penetrating philosophical treatment of necessity, complexity, explanation, and other relevant concepts. Because his arguments fail to do this, Dawkins falls far short of establishing his claim.

Citazione presa da qui.

Marilynne Robinson

Una maestrina che scrive fiabe fa la lezione a Richard Dawkins, Daniel Dennett, Steven Pinker, E.O. Wilson.

Ascolteranno?

No, ma deporre l' astio ed affidarsi alla bellezza e alla semplicità puo' sempre aiutare.

Il video di una sua conferenza a Yale.

Quali tasse tagliare

Qualsiasi taglio delle tasse è il benvenuto.

Ma se uno ha come obiettivo l' efficienza economica, alcuni tagli sono più auspicabili di altri.

1. Tagli permanenti: creano meno incertezza ed evitano risparmio improduttivo per pagare poi le maggiori tasse future.

2. Tagli ai più ricchi: abbiamo bisogno di incentivi all' arricchimento.

3. Tagli delle tasse sul capitale: il capitale risponde ai tagli più prontamente che il lavoro.

martedì 7 settembre 2010

La morale si compra al mercato un tanto al chilo

Lo scambio implica fiducia e la fiducia implica scambi.

Ovvero, l' economia implica l' etica e l' etica favorisce l' economia.

Ovvero, tutto puo' essere ridotto ad economia.

Ovvero, il mercato non ha bisogno di regole.

Ovvero:

The psychologist Joseph Henrich... and his colleagues engaged over 2,000 people in 15 small communities around the world in a two-player exchange called the “ultimatum game,” in which one subject is given a sum of money equivalent to a day’s pay and is allowed to keep or share some or all of it with another person. Let’s say I give you $100 to split between yourself and your partner in the game. Whatever division of the money you propose, if your partner accepts it, you are both richer by that amount, but if he rejects it, neither of you receives any money.

How much would you offer? Why not suggest a $90-$10 split, as classical economics predicts, thus maximizing your personal profit? The other player wouldn't turn down a free ten bucks, would he? As it turns out, he would very often. In Henrich's research, proposals that deviated much beyond a $70-$30 split were usually rejected. But not always. There was variation between groups and societies. Henrich and his team found that people in hunter-gatherer communities shared about 25 percent of the pot, while people in societies who regularly engage in trade gave away about 45 percent. What they called "market integration" was by far the strongest predictor of fairness and generosity.

Henrich concluded that norms of market fairness “evolved as part of an overall process of societal evolution to sustain mutually beneficial exchanges in contexts where established social relationships (for example, kin, reciprocity, and status) were insufficient.” In other words, we are naturally inclined to be fair and generous with our kin and kind because of genetic relatedness and reciprocal connectedness. But to get people to be fair and generous to strangers in other tribes, we need cultural institutions, especially trade.

La scollatura

Alla consegna del Premio Campiello il presentatore Vespa elogia la scollatura di Silvia Avallone.

Scoppia lo scandalo tra le neo femministe: Michela Murgia e Loredana Lipperini puntano il dito contro il presentatore.

Gad Lerner guida la crociata bacchettona.

E voi con chi state? Velinismo imperante o vittimismo dilagante?

Faccio solo due considerazioni:

1. Ma la Avallone perchè indossa abiti tanto succinti? Ditemi per favore il perchè? Forse per suscitare apprezzamenti da reprimere? Non va forse tirata dentro anche lei nella condanna delle "savonarole"?

2. Francamente la crociata del trio Lerner-Murgia-Lipperini non mi convince, si basa sul solito comandamento: il nostro obiettivo è Vespa perchè voi, plebe, non potrete mai evitare di imitarlo.

Smentitemi pure se sono in errore.

Il Trio forse non condividerebbe una massima che per me è sacra: se un comportamento è prevedibile cio' non significa che non sia libero.

E' del tutto prevedibile che io nella prossima ora non mi taglierò un dito, eppure sono libero di farlo.

Per loro basta osservare qualcosa di "prevedibile" per pensare che la libertà sia stata conculcata.

Se Vespa fa il galante è "prevedibile" che anche gli altri italiani lo facciano.

Se Vespa evita di fare apprezzamenti è "prevedibile" che anche gli altri italiani evitino.

Insomma, c' è una massa di italiani "previdibili", quindi determinati dalla TV, quindi da determinare in modo corretto. Una volta determinati in modo corretto posso considerare questi italiani "corretti" e il Paese un Paese civile.

A qualcuno dispiacerà il comportamento di Vespa, effettivamente puo' essere utile che in TV si mostri un atteggiamento diverso...

... ma... e qui viene il bello...

... ma il paradigma culturale sfoggiato dal Trio Savonarola è altrettanto minaccioso.

Per me.

Ebbene, si sappia che chi monta la guardia alla libertà è disinteressato alla prevedibilità.

Bottom Line: ... e l' unico femminismo che approvo è quello che lotta per la libertà.

P.S. i nomi li avete, i links li trovate ovunque.

About Elly

Ieri sera abbiamo visto il film iraniano, ne valeva la pena.

Si veleggia tra Rossellini, Rohmer e Phanai... dici poco.

Difficile parlarne a chi è all' oscuro del plot.

Una comitiva di giovani famiglie della classe media di Theran passa un week end al mare, tra loro c' è Elly, è in rotta con Alì e si combina per farle conoscere Amad. Lei non avrebbe voluto venire, ripensa ad Alì e lo dice, ma Sakinè ha insistito tanto, Amad è davvero una persona speciale e presto ripartirà per la Germania.

La vita della comitiva scorre frizzantina e spensierata, potresti essere tra giovani coppie di Berlino o di San Francisco. Se non fosse per il velo non li distingueresti proprio, ma chissà, forse presto li distinguerai.

Sara dapprima nota la sproporzione tra i due drammi che marchiano le due parti del film: la morte di Elly agita i cuori quanto la tragedia sentimentale di Alì.

Gestire la seconda sembra impegnare le stesse energie che richiede la gestione della prima.

In realtà, anche quella del fidanzato geloso è una morte, una morte interiore.

Eppure mi tocca dar ragione a Sara per un semplice fatto: la morte di Elly per gran parte del film è solo presunta.

Ecco cosa sappiamo della tragedia:



Harsh verrà salvato dall' annegamento ma di Elly semplicemente scompare dalla pellicola, di lei non sapremo più niente di certo per gran parte del film, anche perchè è un tipo strano e una sua fuga disperata sotto il peso della terribile responsabilità non puo' essere esclusa.

Insomma, al momento non possiamo dire se anche l' irreperibile Elly sia morta. Di fronte a questa tensione, mia ma anche dei protagonisti, vedere gli stessi quasi dimentichi di appurare quanto successo e invece completamente preoccupati all' apparizione di Alì e quindi su come gestire le beghe sentimentali della scomparsa è piuttosto squilibrato.

Provo a fare delle ipotesi conciliatorie: nella cultura arcaica un tradimento non è poi cosa da passarci sopra come da noi, forse puo' essere equiparato ad una morte: l' onore e morte vanno a braccetto.

Arcaismo e modernità si combattono poi nella figura di Sakinè, alla fine, dopo una dolorosa battaglia, prevale la seconda e la bugia scagiona la bella compagnia consegnando alla sofferenza il fidanzato di Elly.

Ecco la terribile e stupenda bugia:



Un film così, a raccontarlo fa venir voglia di condannare: condanna per chi ha mentito traslando le sue responsabilità (ma che colpa ne hai in fondo... racconta come sono andate le cose... cosa ti costa?...); condanna per chi complica la vita altrui con sentimenti arcaici e fuori luogo (... tanta morbosità non prelude a niente di buonio...).

Ecco, questo se il film lo racconti.

Ma se lo vedi - e qui sta la sua grandezza - condanne del genere si sciolgono come neve al sole: chi ha mentito lo ha fatto straziato da un conflitto interiore nobile e mai risolto, esattamente come chi prova certi sentimenti con un' intensità fuori moda che ripugnerebbero e alzerebbero l' indignazione del lettore medio di Vanity Fair.

Prova

Benvenuti tutti!

Che ve ne pare di questo tentativo di migrazione dal vecchio http://fahreunblog.splinder.com/ ?
dany