mercoledì 1 dicembre 2010

INLAND EMPIRE

Al di là di tutte le interpretazioni, critiche, chiose, e spiegazioni non date dall'autore, c'è da chiedersi cosa ti lascia questo film dopo quasi tre ore allucinati e allucinogene.
Un senso?
E' un senso che tocchiamo con mano tutti i giorni. La vita non è fatta del momento che si vive, ma anche del momento che si vive sovrapposto a tutto il resto: passato, presente, futuro, luogo e non luogo, ciò che sensoriamente sperimentiamo, e ciò che è dentro di noi, e ciò che è stato; sovrapposizione di realtà e finzione, film nel film.
Non è necessaria la presenza di una maga vicina di casa o delle streghe di Macbeth travestite da prostitute e moltiplicate quasi per tre a spiegarci tutto questo, e neppure uno psicanalista mitteleuropeo.

Sono le immagini, la luce e i volti che ci rimangono, la luce sui volti.
Il volto perennemente stupito di Laura Dern, (coproduttrice assieme a Lynch del film: altro che i ns cineasti che stanno sempre lì a chiedere soldi pubblici).
La maghetta vicina di casa: memorabile il suo aspetto da psicopatica.
Il marito di Laura: temibile e geloso in America, vittima innocua custode d'animali in un circo dell'est Europa . Le prostitute di Hollywood boulevard. E quelle di Lodz, sotto la neve. Le luci nella notte di Lodz.

Un Fellini introspettivo all'ennesima potenza?

http://www.youtube.com/watch?v=d1WUsRFZd7k&feature=related

3 commenti:

  1. Il link non funziona!



    Da quel che ho letto su wiki sembra qualcosa di simile a Mullholland drive, anche se l' autore lo nega. Dice che ha girato scena per scena senza un copione. Forse nel caso di MD non è stato così, ma per chi guarda l' effetto è proprio quello. Certo che esistono due lynch molto diversi, l' umanista di "elephant man" e "una storia vera" e il visionario post moderno. Ogni volta che diventa tema di discussione la prima domanda è quella canonica: ma è un lynch 1 o un lynch 2?

    RispondiElimina
  2. Scusa. Ora il link funzia. Ho fatto tutto di fretta ieri pomeriggio.
    Non ho visto Mullholland Drive, ma leggendo la trama direi che I.E. è un'esasperazione di M.D..

    RispondiElimina
  3. E' la stessa sensazione che ho io. Parlo solo di "sensazione" perchè nel paragone manca un termine anche a me (non ho visto IE).



    Se fosse davvero così, boccio IE a priori: Già MD mi sembrava troppo estremo.



    Lynch lavora sulle ambiguità, un terreno dove l' equilibrio è essenziale: ti sposti un attimo e tutto diventa una banale pochade, ti sposti dall' altra parte, e tutto diventa un banale thriller, ti sposti troppo di qua, e tutto diventa un banale teatrino dell' assurdo.



    Nell' ambiguità, vale la pena di ripeterlo, l' equilibrio e tutto. Chi mette in scena l' ambiguità deve sempre dare la sensazione che essa dipenda da una cattiva ricezione di chi guarda. E chi guarda spesso è un guardone esperto, difficile fregarlo.



    Non a caso gli eredi di Lynch, nelle loro migliori opere, lo hanno perfezionalto proprio su quel punto. Non a caso, quello che doveva essere l' erede di Lynch, Cronemberg, ha fallito proprio perchè non ha governato bene gli equilibri scadendo nel genere.

    RispondiElimina