lunedì 25 ottobre 2010

La Reginetta dei puntini di sospensione

Ostellino sulla Gabanelli.

Un' inchiesta giornalistica sulla villa all' estero di un uomo politico, che appuri, e lo dica, che l' ha comprata attraverso una legale società off shore, ma esportando illegalmente valuta, è un servizio all' opinione pubblica, che è giusto sappia di che pasta sono fatti i suoi rappresentanti. Guardare nelle tasche dei potenti, e denunciarne le eventuali illegalità, fa bene alla democrazia. Un' inchiesta giornalistica sulla villa all' estero di un uomo politico - che dica il falso, sostenendo che l' ha comprata esportando illegalmente valuta, per comprometterlo agli occhi dell' opinione pubblica - risponde all' interessato, se questi fa querela, davanti a un tribunale. Non è giornalismo, bensì propaganda politica, della quale il giornalista risponderà ai suoi lettori o telespettatori, che, da quel momento, saranno legittimati a non comprare più il giornale o non guardare la trasmissione televisiva sui quali è comparsa. Un' inchiesta giornalistica sulla villa di un uomo politico, che ne parli (solo) come oggetto in sé di pettegolezzo - allo scopo di suscitare nell' opinione pubblica «invidia sociale» e indurla alla riprovazione per l' esibizione di ricchezza - è un espediente demagogico per prendersela con i ricchi. Se l' inchiesta trascura, lasciandolo nel vago, come l' uomo politico l' ha comprata - inducendo l' opinione pubblica contraria a farne, senza prove, motivo di delegittimazione dell' uomo politico - è una mezza inchiesta. Siamo nel cattivo giornalismo, che la trascuratezza sia voluta o casuale.

Anche ad un osservatore distratto come me non sfugge la partigianeria della giornalista Gabanelli.

Fin qui nulla di male, gli imparziali sono di solito scipiti, i faziosi hanno una bella scorta di sale e spesso ne fanno un uso sapiente.

Oltretutto per lei lasciavo volentieri aperta una possibilità di salvezza, ovvero: c' è chi conduce in modo fazioso l' inchiesta che decide di condurre, c' è chi si limita a scegliere faziosamente l' inchiesta da condurre e c' è poi chi conduce le proprie inchieste fziose senza pretendere che siano le vittime a stipendiarlo.

Con beneficio d' inventario, e vista la superficialità delle mie visioni, lasciavo la Gabanelli nella seconda categoria, quella che racchiude i "faziosi" per tenerli al riparo dal contagio dei "faziosi impuniti", la prima categoria. Quanto alla terza, i faziosi a cui levare il cappello, non era purtroppo alla sua portata.

[... già, seconda categoria... per quanto, specie nel "caso Antigua", notassi l' uso ossessivo dei... puntini di sospensione. Non saprei come chiamarli: nell' horror ci sono inconfondibili musichette che adombrano un crimine terribile, nell' inchiesta giornalistica italiota ci sono... i puntini di sospensione (li ha inventati Lucarelli). Solo che nell' horror prima o poi la musica collassa e noi saltiamo sulla sedia, mentre l' inchiesta italiota punta tutto e solo sul presentimento dell' informato... uno stress nervoso privo di catarsi]

Ora pare proprio che Ostellino ci inviti a prendere in considerazione lo spostamento della Gabanelli nella prima categoria, la più infamante.

10 commenti:

  1. io ho visto l'inchiesta e non ho capito di cosa si stesse parlando e cosa si imputasse a B. L'ho attribuito al fatto che ho una scarsa capacità di concetrazione, e se mi parli in fretta - come parlano loro esponendo i fatti in successione, giusto che lo facciano, ma problematico per me - io non capisco. Ho tempi lunghi di comprendonio. Ostellino però ha espresso esattamente quello che ho confusamente pensato. Soprattutto dopo l'attacco - inteso come incipit - di Gabanelli: se si è alzato un polverone per 55 metri quadri a Monte Carlo (Fini è più povero quindi più buono), allora vediamo che fa Paperone...
    .
    Detto questo, ho l'impressione che la gabanelli sia l'unica giornalista - insieme alla sua squadra - che qualcosa di buono cerca di farlo in RAI: il suo lavoro. Magari qui ha preso una cantonata, o ha ceduto a una sua debolezza partigiana. Va bene.

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  2. p.s. sono d'accordo sul tuo discorso di fondo sulal rai, pubblico e privato. Lo ribadisco per non creare confusioni. Un tempo (4 o 5 anni fa) non lo capivo, non ci avevo mai fatto davvero mente locale. Poi mi hai totalmente convinto.

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  3. Io non darei la colpa alla "tua scarsa capacità di concentrazione" ma all' eccesso di puntini di sospensione. Sospendi oggi, sospendi domani, alla fine lasci tutto in sospeso e i fili non si riannodano più come dovrebbero.



    Anch'io spesso inizio a guardare Report con buona volontà ma poi mi areno. Forse le cose sono complicate e semplificarle, come si faceva ai bei tempi, comporterebbe troppe denunce.



    Oltretutto sono refrattario alla "condanna morale". Per quanto ci voglia, non mi convince mai del tutto. La fiducia taumaturgica nell' arma del "pubblico ludibrio" mi sembra eccessiva; un po' come Di Pietro, che voleva "raddrizzare" l' Italia mandando tutti i corrotti in galera. Ma perchè non si dà più spazio a proposte che riducano gli incentivi alla corruzione o all' esportazione all' estero di capitali?



    Riguardo alla RAI, ho visto Santoro. La sua difesa si basava su questo argomento "porto tanti soldi alla RAI". Bene, ma la RAI, ammesso e non concesso che la cosa abbia senso, non era un servizio pubblico? E allora che c' entrano i soldi che porta Santoro (che, tra l' altro, sono soldi che non vanno dove sarebbero destinati ad andare)? Mah... forse è roba per un altro post.

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  4. su Santoro condivido in pieno. Sì, apre al liberismo quando si tratta di difendere il proprio posto (solo che tira fuori il liberismo a sproposito, visto che la rai è servizio pubblico)

    E quando ha detto: "Scrivete alla RAI e dite: "Sono un abbonato e non voglio essere punito (con la cancellazione del programma di Santoro)..."
    Punito?
    Ma magari ce caschi, come si dice a Roma. Magari me lo levi di torno questo narciso pallone gonfiato che sta lì fisso da vent'anni a guadagnare miliardi, per un anno li ha anche rubati al parlamento europeo dove era tra i massimi assenteisti. Buffone. Col cavolo che scrivo alla rai. E' arrivato l'ennesimo predicatore, non bastavano grillo e di pietro. Ma come, non eravamo tutti laici? Non eravamo tutti scienziati? E che siamo nati ieri? Ma che, davéro.

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  5. oddio, qui in questo blog ormai la pensiamo quasi tutti allo stesso modo. Siamo una parrocchietta pure noi!

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  6. Spero di no! Sarebbe interessante fare un inventario della macro-aree misurando i disaccordi. Mi sa però che sarebbe un po' faticoso. Vedremo.

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  7. Vabbeh, spezzo un po' io l'armonia. Questa di Antigua e tutte le altre scemenze dell'attualità politica non l'ho proprio seguita. In passato ho visto diversi errori nei servizi di Report (si occupanto spesso di aspetti tecnici e tutti i giornalisti sugli aspetti tecnici tipicamente le sparano grossissime). Una volta uno (sulla scuola) era talmente madornale che ho mandato un'email. La Gabanelli mi ha risposto personalmente, riconoscendo l'errore e promettendo una rettifica nella puntata successiva. Cosa che poi ha fatto.

    Tra l'altro, di MG ce ne parlava una mia amica, figlia di un noto giornalista della vecchia scuola del Corriere (EM). Loro ne sono amici di famiglia. Ci diceva il padre aveva grande stima delle capacità giornalistiche di MG, e che è una persona molto seria e scrupolosa.

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  8. accidenti, davvero notevole quello che ha fatto rispondendoti e rispondendone, fino a rettificare. Davvero, onestà e dedizione al lavoro, sono cose molto importanti.

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  9. Non posso che dare ragione a Davide a proposito della superficialità dei giornalisti quando si parla di aspetti tecnici. E proprio circa MG ho potuto verificarne di persona un paio.
    Sempre nella trasmissione, a suo tempo, c'è stata poi un'intervista a un tizio che l'ha sparata veramente grossa geograficamente parlando. Sosteneva la vicinanza devastante di un inceneritore. In realtà l'impianto è a c.ca 40-50 km di distanza in linea d'aria.... La MG non si è sognata di dare il peso che si meritava a un'affermazione del genere.
    Bè, da allora, quando la vedo spuntare, cambio canale.

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  10. Anche se il top che ho visto finora è stato un servizio di striscia la notizia di qualche anno fa (parecchi, ormai!), in cui avevano montato un caso perché un parlamentare era stato intervistato su un aereo di stato e nel video si vedeva che aveva davanti il laptop acceso. Cosa a loro dire "pericolosissima"! L'idiozia di certi giornalisti è colossale, ma anche le redazioni che gli danno spago non sono da meno.

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