Con i numeri spesso si esagera. I governi si autoelogianoLuca Ricolfi - Illusioni italiche
parlando del recupero di evasione fiscale, la Polizia elenca con orgoglio la
refurtiva sequestrata... ma a volte i motivi delle esagerazioni sono meno palesi.
E' difficile sentire la Chiesa dire che i poveri stanno diminuendo; o sentire la
Fao dire che le persone scarsamente alimentate stanno calando; o l' Oms
minimizzare i rischi di una pandemia; o l' IPCC rassicurarci sul riscaldamento
climatico... Perchè la Caritas, nella conferenza stampa dell' 11.2.2010,
preferisce denunciare l' esistenza di 8 milioni di poveri piuttosto che dire le
cose come stanno, ovvero che i poveri in Italia non superano i 3 milioni? Una
risposta molto semplice è che le grandi istituzioni benefiche vivono di sussidi;
se vuoi massimizzare i sussidi devi convincere governi e privati dell' urgenza
del problema, amplificare le cifre è innanzitutto una strategia di fund raising.
Una seconda risposta è che spesso chi si sente paladino di una giusta causa
pensa che ingigantirne le dimensioni aiuti a sensibilizzare l' opinione pubblica
suscitando indignazione e rivolta morale... ma questo modo di procedere è molto
rischioso: innanzitutto altera le priorità in campo (le cause nobilissime
abbondano), poi perchè, proprio per "cambiare il mondo", sarebbe meglio darne
una rappresentazione fedele... da ultimo: non è che questa "bolla" del male
anzichè instillare una "rivolta morale" finisce per procurare
rassegnazione?
Mi raccomando, non pensiate che distorsioni numeriche in tema di povertà si presentino nella candida veste della "bugia".
Il demonio è più sofisticato e in questi casi diventa decisiva la perversione del linguaggio.
una cosa è certa, per esempio per me che seguo i numeri e i fatti delel violenze sui minori. Per documentarsi non conviene consultare i vari siti di attivisti (difesa dei bambini, sopravvissuti, anti-pedofilia eccetera), che pure fanno un lavoro importante, a volte, anceh di documentazione. Cerco sempre fonti meno 'schierate' e con meno interessi (anche emotivi o altro) in gioco. Polizia, tribunali, pediatri, insomma chiunque non sia direttamente coinvolto nel problema. Ma se voglio sapere qualcosa di diverso dalle statistiche, e ugualmente reale e importante, torno a quei siti (o all'osservazione sul campo, ai romanzi, alle biografie, alle testimonianze, all'aneddotica, agli incontri).
RispondiEliminaIn ambito psicologico il conflitto di interessi è evidente: più sindromi e malattie ci sono, più lavoro c'è per i 'terapeuti'. D'altra parte, alcuni di loro conducono ricerche importanti e meritano di essere letti o consultati. Quando ho tempo lo faccio. Gli studi sui gemelli, per esempio, sono interessanti, sì. Ma devo approfondire.