mercoledì 3 novembre 2010

Berlusconi: meglio amare le belle donne che essere gay

Berlusconi racconta le sue preferenze sessuali e fa il pieno di critiche.

In prima fila coloro che, in altre occasioni, amano esordire annunciando al mondo la loro avversione al politically correct. Seee.

Ma in fondo Berlusconi esprime solo una cultura, magari arcaica (come dice l' autorevole attrice Julianne Moor) ma pur sempre una cultura.

Criticarlo è legittimo, basta che a farlo non siano i sostenitori del multiculturalismo: per questo genere di relativisti le culture hanno tutte pari dignità. Una vale l' altra.

Roger Scruton ha recentemente espresso in modo vivido questo concetto nel tentativo di mettere in croce il relativismo "multiculti". Mi permetto di riproporre quei concetti riprendendo il resoconto di Richard Fulmer:

In his short but thought provoking book, Culture Counts: Faith and Feeling in a World Besieged, British philosopher Roger Scruton offers a critique of multiculturalism. He begins his analysis by asserting that a culture is largely a bundle of judgments – subjective beliefs about what is beautiful, what is art, what is appropriate or inappropriate, and what is or is not funny. Scruton goes on to explore the value of such cultural judgments by examining laughter.
To illustrate his arguments, I offer a thought experiment. First, imagine someone attempting to amuse his friends with the old “Why did the chicken cross the road?” riddle. Very likely the attempt will fall flat, and the stale punch line will not elicit even a groan.

Now suppose that we give the riddle a twist, answering it as a person from history might. For example, Adam Smith: “It was moved as if by an invisible hand.” Thomas Jefferson: “It was in the course of chicken events.” Sigmund Freud: “The chicken witnessed the sex act as an egg.” Likely, the revised versions will receive more positive responses.

Finally, let’s change the riddle again, this time replacing the word “chicken” with a derogatory epithet for a member of an ethnic, religious, or racial minority, and basing the punch line on a negative stereotype of the targeted group. What response could the joke teller expect? Well, if he were a participant in a Ku Klux Klan rally, the reaction might be quite positive. On the other hand, if he were a Harvard professor regaling his peers in the faculty lounge, the response might very well be shocked silence, frozen faces, and demands for his resignation. (I base the latter prediction on the response Larry Summers received for uttering - not a politically incorrect joke - but a politically incorrect fact, namely that that men tend to do better on standardized math tests than do women.)

Why should these three sets of jokes fare so differently? If we believe, as multiculturalism demands, that all cultures are equally valid, the response to each joke should be precisely the same. Each should be greeted with appreciative laughter based on the sympathetic understanding that the teller is trying to entertain us with a joke that is, according to his culture, amusing. One cannot react negatively without insinuating that he judges his own culture superior to that of the teller.
Yet the Harvard professors’ predicted response, if accurate, would seem to suggest that they do consider the Harvard culture to be superior to the Klan’s. This, despite the fact that a majority of the Harvard faculty almost certainly believes in multiculturalism’s fundamental tenet that all cultures are created equal. Their belief, however, would not stop them from attempting to ruin a fellow faculty member’s career for offending their own subjective cultural judgments (as it did not stop them in Larry Summers’ case).

In defense of Harvard professors, might we believe it possible that there may actually be objective standards by which jokes can be judged? Might we muster the courage to assert that a joke that demeans others is objectively inferior to one that merely amuses? Having conceded so much, might we even go so far as to venture that a culture based on love of knowledge and wisdom is superior to one based on hatred and coercive repression of minorities?

I only pose these as questions, of course, lest I be thought judgmental....


All' affiancamento delle "culture" anteponiamo la concorrenza tra "culture". Per lo meno costruiamo avendo sotto delle fondamenta.

Ma chi sono questi incoerenti che sembrano incapaci di pensare e che costruiscono case d' argilla? Fuori i nomi!

Sono molti, inutile fare nomi.

Potrei ricorrere giusto ad uno stratagemma: poichè in fondo si ama criticare una certa schiera umana identificandola per comodità con Berlusconi, in nome della stessa comodità mi limiterò a fare un unico nome: Fahrenheit. Tanto ormai conosciamo bene il tipo umano che sfila in continuazione sul tappeto rosso offerto dal monopolio.

Inutile aggiungere altro.



Annalena Benini sull' omofollia di Berlusconi, autentico sdoganatore della cultura gay.

10 commenti:

  1. Forse che la mia libertà finisce dove viene meno il rispetto per gli altri? Mi sembra una storia vecchia e discussa ampiamente; non regge.

    Cmq:http://video.ilfoglio.it/ilfogliocatodico/preview/264

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  2. Diciamo che anche il "rispetto dell' altro" è una nozione culturale.

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  3. p.s. si può riformulare il titolo, che è falso?
    "Meglio pagare le belle donne, che ..."
    In sostanza Berlusconi si vanta di poter avere donne solo se le paga - e care, anche: diecimila a prestazione, più auto, favori, telefonate, comportamenti a rischio (scandali, ricatti, impeachment...). In alcuni casi forse deve anche drogarle (e questo lo capisco). E' comico che se ne vanti, poveraccio!

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  4. Francamente non riesco a rinvenire il tuo virgolettato. Approfondendo ho trovato un: "Meglio appassionato di belle ragazze che gay".

    Ad ogni modo non mi sembra che sostituendo il titolo con qualsiasi tra questi virgolettati campi anche solo di poco la sostanza del post. O no?

    p.s. sono sempre più stupito dalle informazioni certe che possiedi sulla vita privata del B. Dove hai approfondito?

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  5. Queste storie sono a dir poco schifose, fosse vero anche 1/10 di quel che si dice.

    Ma che dire della Concita che ci arringa tutte le mattine con una delle conduzioni più scandalose di sempre di Primapagina (e lo dico io che per B non ho nessuna simpatia) e che continua a dirci che la sinistra deve smetterla di pensare di vincere rimestando in questo tipo di torbido, mentre poi lei stessa non fa altro che questo per tutta la trasmissione?

    Bah.

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  6. Firmo il post di davide per la parte che riguarda la rivoltante conduzione di Primapagina. Solamente che le aspettative sono talmente basse da fungere da vaccino contro qualsiasi indignazione civile.

    Certi media cadono in un circolo che mi disorienta: c' è un giornalista che ti dice che non bisognerebbe parlare di quello ma poi parla solo di quello; quando gli chiedi il perchè parla di quello chiosando in continuazione che non bisognerebbe parlarne, ti guarda è fa: "ma la notizia è quella".

    Cosa significa "la notizia è quella" oppure "non siamo noi a "dettare l' agenda""?

    Oggi aldo grasso incrementa le mie perplessità definendo i TG che dedicano poco spazio alla cosa come "reticenti". Cosa?

    Dico questo ricordando che se un canale TV parla di ruby mentre sull' altro canale si parla di politiche monetarie della BCE, io seguo il primo. Così come cerco di seguire Sarah... e Amanda e Eroka e...

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  7. macché, la mia era una stupida battuta. Volevo dire che B avrebbe dovuto dire "Meglio pagare le belle donne che..." Non c'erano intenti polemici. Ho letto le dichiarazioni di alcune sue 'innamorate' che parlano di tariffe. Detto questo, le innamorate sono responsabili di quello che fanno, se hanno l'età per farlo e non sono costrette, naturalmente. Per carità.

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  8. ric scrive: "Certi media cadono in un circolo che mi disorienta: c' è un giornalista che ti dice che non bisognerebbe parlare di quello ma poi parla solo di quello; quando gli chiedi il perchè parla di quello chiosando in continuazione che non bisognerebbe parlarne, ti guarda è fa: "ma la notizia è quella".

    Mi associo al quadrato. E l'ho sempre detto e sostenuto.

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  9. Se anche il rispetto dell'altro è "solo" una nozione culturale, bè, allora, prendiamo la clava e giù botte da orbi.

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  10. Ma infatti, caro vlad, io non sottoscrivo la massima dei "multiculti", la riporto soltanto. E' a loro che devi chiedere conto. E' a loro che chiedo conto nel post.

    Diana, il bello è che il titolo attuale e quello da te proposto non sono in contraddizione.

    Probabilmente il protagonista dei virgolettati potrebbe renderli tra loro coerenti dicendo: "mi piacciono talmente le donne che sono persino disposto a pagarle qualora non abbia altre possibilità".

    Se devo affidarmi all' intuizione io non penso che il 74 enne berlusca si dedichi più di tanto alle orge (con Fede!).

    Magari è solo un fantamiliardario un po' solo che ogni tanto, quando ha una serata libera, si chiede: ma che me ne faccio dei miei miliardi?

    Come tutti i bambini che si annoiano pensa che la soluzione sia di "divertirsi". Basta anche solo organizzare situazioni a cui poi sia bello alludere.

    E allora, per divertirsi, cosa c' è meglio di una festa? Ma deve essere una festa all' altezza. Una festa particolarmente "colorata". Woody Allen (o Steve Martin, non ricordo più) - che non poteva permettersi altro - per 2colorare" il suo party usava le sagome di polistirolo, Lui usa le belle ragazze. Dare una festa dove gironzolano - e magari sculettano un po' - belle ragazze dà sempre la sensazione che la festa sia riuscita.

    In più penso che sia effettivamente generoso, se poi si tratta di alimentare la sua fama di persona generosa, un demone lo coglie.

    Certo, lo è in modo politically uncorrect: allunga buste, ti fa sentire uno che chiede elemosina, ovvero: ti fa sentire quel che sei e questo per molti osservatori è intollerabile.

    Qualche anno fa una pensionata al minimo mezza morta di fame, lo aveva avvicinato ad Arcore attaccandogli bottone con le sue rogne, lui, che forse aveva tempo, la fece entrare in villa e alla fine del racconto le allungò commosso una busta con 3.000 euro e tanti saluti. E' fatto così! Generoso e politically uncorrect. Anche i mafiosi di scorsese piangono all' Opera. Una serata del genere probabilmente gli dà le stesse soddisfazioni di una festa ben riuscita.

    Allo stesso modo penso infatti che faccia con le sue ospiti. Chi ha pochi amici a volte è inaspettatamente generoso con persone semi-sconosciute.

    A me non sembra un malato, semplicemente una persona con pulsioni più simili alle nostre che non a quelle dei suoi pari grado, ovvero le persone meglio realizzate della società.

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