Il Jazz è una musica che offre un piano inclinato al pensiero favorendo una sorta di "regressione". I coinvolti in vicende jazzistiche finiscono di frequente per ordire un oscuro panegirico del "buon selvaggio".
Quando l' "innamorato del jazz" pensa al "buon selvaggio" pensa alla scimmia (Conte - esperto sia di innamorati che di Jazz - nelle sue canzoni porge sempre un omaggio all' uomo-scimmia).
L' altarnativa alla "Scimmia" è l' "Africano"; l' alternativa all' Africano è il "Bambino".
Molto spesso chi pensa e suona Jazz si pensa come Africano, poi come bambino, poi, in un crescendo di regressioni, come Scimmia.
Questa improntitudine fa vittime. Me ne viene in mente una a titolo esemplificativo. Quando Anthony Braxton - sassofonista più nero della pece ma anche scacchista e matematico - volle smarcarsi architettando un suono "neuronale", mal gliene incolse. Dicevano che... mancava di swing.
Una pervasiva antropologia tribalistica percorre come un brivido tutta la musica di Claudio Cojaniz e della sua NION (not in our name) Orchestra, basterebbe il manifesto contenuto nelle note di copertina a denunciarla:
"... il mondo è una grande clinica psichiatrica... sono stati immiseriti i nostri sogni (quelli del '68) a materia di spettacolo e siamo instupiditi dal controllo ideologico dei vari mass media e dal sistema bancario... potenti strategie persuasive hanno annichilito il nostro slancio più vitale ed autentico... dobbiamo immaginare un nuovo anti-fascismo artistico, con uno slancio che favorisca azioni anti-depressive: basta con la camomilla!... ci vuole una bevanda ad alta gradazione alcolica..."
Da sempre frequento persone che prendono un po' troppo sul serio questo genere di discorsi, ne ho visti parecchi spingersi fino al punto di credere a tutto quel che dicevano, ne ho visto altri incontrare per strada le proprie metafore; la sensazione che ne riporti è spiazzante, gli ascolti, gli dài ragione annuendo mentre si sfogano... ma...
Ma fa niente, se è il prezzo per avvicinarsi ad una musica meritoria è questo, lo pago e ci lascio pure la mancia.
Claudio Cojaniz & NION Orchestra - Howl (African market) - Caligola
Sabato siamo stati ad una bella serata di jazz. Un "saggio" casalingo (ho qualche video, uno qui).
RispondiEliminaIl jazz è una "droga", a detta dei jazzisti stessi. Spero di iniziare ad assumerla presto: devo iniziare un "corso" con loro (non so bene in che forma sarà: loro dicono che il jazz si impara, ma non si insegna... vedremo!).
E' la stessa cosa che si dice del "dialetto". Essendoci di mezzo molto istinto e molta intuizione probabilmente c' è del vero. Ma l' istinto e l' intuizione sono sterili senza un buon background.
RispondiEliminaI tuoi amici fanno battere davvero il piedino. L' ellingtoniano "It Don't Mean a Thing" era il marchio con cui si bollava l' Anthony Braxton a cui accennavo nel post.
Forse esagero dicendo che impazzisco per la musica Jazz. Una cosa però è certa: è la musica dove i migliori improvvisatori hanno potuto mettere a punto il loro talento prima di disperdersi in altri generi e non-generi musicali. Ecco, amo le musiche che negli anni 70-80-90-00 ha prodotto questa provvidenziale diaspora creativa, amo i "fuoriusciti" dal jazz e, di conseguenza, non posso che guardare con ammirazione e riconoscenza al posto da cui è stato originato questo ben di dio.
auguri per la nuova avventura.
Considera che era un saggio! Replicheranno a breve ad Ispra, ti farò sapere. Intanto sto mettendo su un altro video, quand'è pronto
RispondiEliminaIntanto, so che il preavviso è troppo breve, ma domani sera saremo a Stresa per questo. Si preannuncia abbastanza imperdibile. Saremo lì verso le 18. Certo con Marghe non sarà facile, ma la butto lì lo stesso.
fantastici, Carlo Salina & Co. (le cantanti forse sono ancora un po' in rodaggio, ma brave anche loro). Mi è tornato in mente Lele Luttazzi, guardando il pianista, quando ultimamente suonava i suoi standard. In bocca al lupo per il tuo progetto allora.
RispondiEliminaHo visto Chailly (simpatico) alla tv, che presentava il disco con Bollani (Gershwin). Dev'essere molto bello anche quello.
Claudio, non Carlo. Pneumologo all'ospedale di Somma Lombardo. E alla batteria c'è suo figlio. Ho messo un altro video. Domani magari metto qualcos'altro...
RispondiEliminaEccovi l'ultimo video, con un mix di roba di Charlie Parker e Miles Davies (quant'è bella So what?).
RispondiEliminaPer chi ha connessione veloce, pure in hd (li ho ripresi con l'iPhone, quindi è comunque qualità molto casalinga - oltretutto ero vicino alla batteria, quindi l'audio è un po' tutto sbilanciato).
Stasera magari faccio un mini-reportage da Stresa.
ho visyo ils econdo video, col giovane e bravissimo chitarrista. Chi è la coppia sul fondo?! Sembrano un'immagine sacra.
RispondiEliminaMio padre era un appassionato di jazz, ed ex batterista. Il suo mito era Gene Krupa di cui aveva un foto autografata, da fan.
riprovo a mettere il link...
RispondiEliminaGene Krupa