martedì 16 novembre 2010

Mance e altra beneficienza

La mancia, sebbene ci faccia sentire generosi, non è che uno spreco. Il mercato dei camerieri è competitivo e la maggior parte di loro vengono pagati per quanto valgono. Se i clienti danno loro di più, i datori di lavoro avranno la scusa per pagarli meno. I camerieri non percepiranno più soldi ma i titolari dei ristoranti sì, a spese dei clienti. E' questoil genere di altruismo che avevamo in mente?

Tyler Cowen - No-crac

Tratto dal capitolo che passa in rassegna le strategie migliori per fare beneficienza.

Secondo Tyler chi vuole fare beneficienza deve prima pensare a cosa manca realmente: certo, mancano i soldi. Ma per le grandi cause i nostri soldi sono una goccia nel mare. Cio' che manca veramente sono i donatori, e sul loro numero possiamo incidere più di quanto crediamo..

Nel campo della beneficienza c' è sempre la "causa del mese" che produce un "effetto valanga" straordinario. Una volta è lo tsunami, poi c' è Katrina... Ecco, dovremmo dedicarci alla "causa del mese" contribuendo all' "effetto valanga" che fa donare anche chi di solito non dona.

Evitiamo cause stantie che creano il "mendicante di professione"; evitiamo dunque di fare l' elemosina per le strade di Calcutta. Se proprio cerchiamo un meritevole per strada, beneficiamo il barbone avvolto nei cartoni, non se l' aspetterà.

Sarà bene anche una piccola donazione regolare. E' molto importante per gli enti filantropici avere un archivio dei "fedelissimi", ma attenzione: chiediamo al nostro ente di fiducia di non vendere mai in nessun caso il nostro nome ad altri enti, è una procedura comunissima che mina un bene primario nel nostro caso: la fedeltà.

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