Oggi si vota negli USA, speriamo che dopo tanto sonno suonino le prime sveglie.
Obama ha governato piuttosto male e si accinge ad incassare una sconfitta, cattolici e donne sono i primi a voltargli le spalle. Si discute solo dell' entità e di altri noiosi particolari tecnici, la bocciatura è certa.
Arriva prima del previsto ma per me in questi casi è sempre tardi.
Già, personalmente tiro un sospiro di sollievo nel vedere che l' America resiste, resiste, resiste...
Resiste coricemente alla propria "europeizzazione". E' restia, sente puzza di bruciato: magari le stesse solerti narici sniffassero anche dalle nostre parti.
L' America resta un' eccezione nell' Occidente. Non a caso è anche la locomotiva di quel mondo, tutto il resto va passivamente a rimorchio, nel bene e nel male. la cina ora salta con la ricorso, la giudicheremo quando dovrà saltare da fermo.
C' è stata una crisi finanziaria molto forte, si pensava che fosse venuto il momento delle regole, il momento di metterci un freno, e invece?
Invece impazzano i movimenti libertari in stile tea party, quelli che chiedono meno Stato, meno regole... meno Obama.
God bless America.
Sotto sotto in tanti sapevano che il famoso slogan "Yes, we can" era una fanfaronata. Ma che la cosa venisse a galla tanto presto si poteva anche dubitare. Aribless America.
"You can" che cosa? Sentiamo?
"You can do" una costosa riforma della sanità che colpisce un settore dinamico rimasto solo a regalare innovazione in ambito medico al mondo? E intanto noi copiamo e critichiamo. Importiamo e pontifichiamo sull' inciviltà di chi non cura a sbafo.
Quel che gli americani hanno visto è stato un Presidente che ha preso i soldi dei contribuenti oculati per finanziare i ricchissimi falliti di Wall Street: tanto populismo ma anche tanta, tanta verità in un simile giudizio. E il populismo poi lo scontiamo volentieri visto che dall' altra parte c' è il campione del mondo di specialità.
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