giovedì 11 novembre 2010

Elitari e populisti

Siete elitari o populisti?

Prima di rispondere facciamo un minimo di chiarezza sui termini.

I libertari devono per forza di cose orientarsi su una posizione elitaria: rappresentano meno del 5% della popolazione e pretendono di avere ragione. Ad ogni piè sospinto devono prendere atto che "la maggioranza ha torto marcio".

Se poi un libertario investe sulla "ragione", e qui penso sempre al liberale cattolico, crede anche nel fatto che approfondire lo studio di una materia ne accresca la conoscenza. Il che significa pensare che, alla lunga, in ogni campo l' "esperto" vinca sul dilettante.

[... il che non è affatto scontato: in politica, per esempio, Tetlock ha mostrato quanto sia sottile la distanza che separa il sapere dell' esperto da quello del dilettante...].

Detto questo, ciascuno capisce in un attimo la diffidenza con cui i liberali accolgono i precetti democratici, e la storia dei liberali italiani conferma questa conclusione; il termine "elitismo" fu introdotto nell' ambito delle dottrine politiche proprio per contassegnare la loro posizione.

Ma, attenzione, l' elitario non è un "paternalista autoritario"; per capire meglio la distinzione dobbiamo svolgere tre riflessioni sul concetto di democrazia.

1. In democrazia la PROPAGANDA conta molto. Poichè il singolo voto pesa poco o nulla, l' elettore razionale è fondamentalmente disinteressato a svolgere con cura il proprio compito politico e cio' lo rende vulnerabile alla propaganda dei media. Insomma, l' elettore razionale dice: "voto in base alle poche informazioni che non fatico a raccogliere [ e di solito, così fascendo, si finisce per ascoltare solo la gran cassa che picchia più forte] tanto, in questo campo, è inutile approfondire visto che ho l' opportunità di condividere il costo dei miei errori senza sopportarlo per intero da solo".

2. In democrazia l' IDEOLOGIA conta molto. Poichè il singolo voto "non conta", l' elettore razionale vede in questo ambito la possibilità di professare la propria ideologia: se mi sbaglio sopporterò le conseguenze solo in minima parte, quindi ne approfitto per distrarmi e "fare altro". Professare un' ideologia ci realizza, ci sfoga, ci rende felici, non appena c' è la possibilità di farlo è una gioia dedicarcivisi.

3. La SELEZIONE a priori dell' esperto, purtroppo, non puo' essere "oggettiva"; è la scienza che ce lo dice: tutti hanno diritto di partecipare, tutti hanno il diritto di sperimentare secondo le proprie intuizioni. Popper ha parlato chiaro e il suo messaggio è stato accolto.

Sulla base di 1. e 2., l' elitario si oppone al populista, ovvero al democratico di tendenze giacobine: con simili premesse le dcisioni del "popolo" saranno giocoforza quasi sempre sballate.

Sulla base di 3. l' elitario si oppone al "paternalista autoritario". Quest' ultimo non è un populista, sa che il popolo in democrazia sceglie in modo inaccurato, ma dà per scontato che è "lui" e nessun altro a rappresentare l' autorità in materia a cui sarebbe bene uniformarsi.

Il "Paternalista autoritario" non prende in considerazione il problema della SELEZIONE e pretende di affermare l' esistenza di un doppio regime fissato oggettivamente per tutti: élite e popolo. Doppio regime, doppio diritto, doppia morale eccetera. A lui spetta dunque un regime di privilegio che gli consenta di decidere anche per i "fratellini minori" (o minorati). Queste sono bestemmie per l' elitario, che è pur sempre un liberale doc.

Per guarire dai mali descritti in 1. 2. e 3. l' elitiario propone un' unica medicina: la responsabilità individuale.

Le scelte della politica devono contare meno, le scelte del singolo devono contare di più. In questo modo il singolo sopporterà le conseguenze di cio' che decide.

Se devo "rispondere" sul serio delle mie scelte, io, individuo razionale, probabilmente non mi farò bastare le informazioni della PROPAGANDA.

Se devo rispondere sul serio delle mie scelte, io, individuo razionale, mi trustellerò meno con l' IDEOLOGIA abbandonandomi con maggiore ritrosia a quei piaceri.

Se "rispondo" delle mie scelte io, individuo razionale, starò ad ascoltare ed accorderò prestigio crescente a colui che reputo esperto in materia. [In politica noi ascoltiamo volentieri anche i vaneggiamenti dell' artistoide o del comico di turno ma difficilmente faremmo altrettanto se dovessimo scegliere dove investire i risparmi di una vita].

L' esperto, quello vero, raccoglierà così prestigio e privilegi, ma li raccoglierà dalla preferenza accordata dai soggetti e non da una fantomatica oggettività a priori.

E' il mercato il meccanismo che esalta la responsabilità dell' individuo razionale: la democrazia popolare (populismo) e la dittatura degli illuminati (paternalismo autoritario), devono cedere in favore di quest' ultimo.

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