Ragazzi, questo libro è da comprare di corsa (e il blog relativo da frequentare assiduamente).
Le relazioni tra persone risultano complesse, ma quelle tra noi e gli animali, a quanto pare, sono un vero rompicapo.
Non che la cosa sia nuova, ma...
[How can so many Americans believe animals have the right to live, and also that people have the right to eat them? Why is it wrong to feed a pet snake kittens but not rodents? Should pit bulls be outlawed? Should mice be used for medical research? Do true vegetarians eat fish? Does living with a pet really make people happier and healthier? What do we make of the fact that in 1933 the Nazi party enacted the world’s most progressive animal protection legislation? Why can a puppy be regarded as a family member in Kansas, a pariah in Kenya, and lunch in South Korea? Who enjoyed a better quality of life—the chicken on a dinner plate or the rooster who dies in a Saturday-night cockfight? Why is it wrong to eat the family]
In fatto di etica è ben difficile raccapezzarsi.
Non mi meraviglia che la sicumera tipica di molti libertari su questi temi faccia naufragio.
Non mi meraviglia nemmeno più la congenita prudenza di Diana, che, sensibile alla materia, probabilmente è proprio avendo in mente certi dilemmi che conduce le sue riflessioni e sviluppa i suoi istinti.
Nell' affrontare casi etici di tale portata, anch' io mi converto di corsa la RELATIVISMO e al CONVENZIONALISMO.
Cio' significa che se dovessi scoprire che anche l' uomo ha una natura animale, il mio relativismo diverrebbe assoluto.
devo ancora studiare Herzog.
RispondiEliminaMa tempo fa avevo incontrato questo sito, e il suo autore (incontrato virtualmente).
Molto interessante. Zoo-antropologia.
d
http://www.robertomarchesini.com
http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=263978
RispondiEliminaecco dove l'avevo scoperto, Marchesini... fahre!
quante cose ho scoperto con Fahrenheit.
d
Francamente neanch' io conosco bene Herzog, mi pacevano i temi che affronta ed ero abbastanza rassicurato dala stima che lo circondava.
RispondiEliminaUn buon libro poi fa sempre piacere, al di là dell' accordo con le eventuali tesi dell' autore. Tra l' altro non so nulla sul pensiero specifico di Herzog.
Ho ascoltato Marchesini ma non parlava tanto di Herzog, parlava, recensendo un libro, della distanza che c' è tra uomo e animale, e lo faceva contando i cromosomi.
In questo modo si può dire che una scimmia è più vicina all' uomo che non alla mucca. Ma a me questa sembra la via sbagliata.
Il punto cruciale è la coscienza: hanno gli animali una coscienza? Ha senso processarli dopo una malefatta?
Per me non ha senso processare e condannare una scimmia per lesioni qualora abbia morso un uomo. In questo vediamo che è più simile alla mucca che all' uomo. Ecco, qui parliamo dell' essenziale.
Naturalmente tutto puo' essere ricondotto nel suo alveo e precisare che si stanno "contando" i cromosomi. Certo è che certe uscite roboanti ("l' uomo è come l' animale") si prestano ad equivoci e non so fino a che punto non voluti.
marchesini dice che l'uomo è come l'animale? cioè uguale? Mm, devo riascoltarlo.
RispondiEliminaso che a fahrenheit non ha parlato di Herzog. Era una trasmissione del 2008. Mi sono solo ricordato dove l'avevo ascoltato.
Mi spiego meglio: viene dapprima enfatizzata la grande somiglianza tra uomo e animale.
RispondiEliminaPoi si cominciano a contare i cromosomi.
Questo rischia di far passare il messaggio che "cosa sia un uomo" lo decidiamo contando i cromosomi.
Detto in altri termini, si passa con disinvoltura dal corpo umano all' uomo; potrebbe sfuggire a molti che questo passaggio implichi un' ideologia ben precisa che nulla ha a che fare con la scienza.
Devo ammettere che un po' mi da' fastidio.
E' un po' come dire che io sono più vicino alla porta che a mia mamma. Eh già, la porta è poco più alta di me mentre mia mamma è mooolto più bassa di me.
Ma devo anche ammettere che sono sul chi vive perchè so bene che spesso chi usa quel linguaggio professa anche quell' ideologia.
L'altra sera su Rai 3 un bellissimo documentario si occupava dell'apprendimento umano. Ad un certo punto hanno mostrato un documento carino sugli scimpanzé che riordinano una sequenza di numeri sullo schermo di un pc. Ed hanno sostenuto che l'intelligenza dello scimpanzè è paragonabile a quella di un bambino di 3 anni ("il dna è al 98% uguale a quello umano...").
RispondiEliminaPeccato. Una simile stupidata rovina tutto. Si vede che quei ricercatorio di bambini di tre anni ne hanno incontrati pochi.
Oppure sarò io che ho incontrato pochi scimpanzé?
l'ho visto anch'io quel programma. Interessante.
RispondiEliminaDire che una cosa è paragonabile a un'altra non significa dire che è la stessa cosa.
la sequenza composta dallo scimpanzé sul touchscreen era incredibile.
Com'è incredibile giocare a Memory con un bambino di 4 anni. Si perde sempre.
d
senz'altro, davide, hai incontrato pochi scimpanzé. Come tutti noi.
RispondiEliminaIl sito della favolosa Jane Goodall (ecco una donna bellissima e intelligente) può essere un viaggio appassionante, magari col Dani.
d