In genere atei a agnostici, almeno nel paese più religioso dell' Occidente, gli USA.
Sono loro a saperne mediamente di più in fatto di teologia e storia delle religioni, e questo vale soprattutto per i cattolici.
E' quanto afferma l' ultimo sondaggio della Pew Forum on Religion and Public Life.
Riesco anche crederci.
Qualcuno potrebbe un po' frettolosamente interpretare i dati vedendoli come una conferma del suo credo: se conosci Dio lo eviti.
Come magra consolazione spero che costoro perlomeno si uniscano a chi lotta per l' ora di religione.
In realtà i dati che abbiamo in mano restano coerenti con quanto dicevamo poco fa, peccato infatti che i risultati non siano aggiustati in base al livello d' istruzione, ho l' impressione che l' esito sarebbe capovlto senza problemi.
Osservando il panorama generale restano due ipotesi per spiegarsi il comportamento di molti credenti:
1) Ignoranza razionale;
2) Metateismo;
Ma quando per un cattolico si puo' parlare di ignoranza razionale?
Bella domanda, devo ammetere che lo ignoro.
add1: A conferma di quanto dicevamo nel post: Those who graduated from college also did much better than those who hadn't, and the reearchers conclude that education level is "the single best predictor of religious knowledge."
add2: un commento pertinente.
Quel sondaggio non ha nessun senso. Hai letto le domande?
RispondiEliminaAmong the topics covered in the survey were: Where was Jesus born? What is Ramadan? Whose writings inspired the Protestant Reformation? Which Biblical figure led the exodus from Egypt? What religion is the Dalai Lama? Joseph Smith? Mother Teresa? In most cases, the format was multiple choice.
Ramadan? Dalai Lama? Riforma protestante? Joseph Smith (e chi è, questa non la so nemmeno io!).
Ma rispondere a queste domande significa conoscere Dio? Dio si conosce nel profondo della nostra anima!
Se conosci Dio NON lo eviti. Se conosci gli atei, invece, li eviti a gambe levate. Questi, per esempio, sono della peggior specie. Non dubito che risponderebbero con sapienza ad un siffatto sondaggio. Ma quanto davvero sappiano, trapela da elementi quale la risposta n. 28 o, ancor più, #49 di questo spettacolare thread. L'ignoranza e la superficialità regnano sovrane da quelle parti.
Penso che Smith abbia a che fare con i mormoni, tempo fa regalavano per la strada il libro di mormon e ne conservo una copia: ero rimasto colpito dalla centralità di uno con un nome tanto poco esotico, mi faceva uno strano effetto pensare ad un profeta di nome "mario rossi". .
RispondiEliminaCerti blog sono maleodoranti e irrimediabilmente compromessi, anche se capisco che ti trattengano come fossero sabbie mobili non mi sembrano preoccupanti. Pensi che un ateismo serio (diana?) non sia imbarazzato nel trovarsi fianco a fianco certi figuri?
Però nel sondaggio ci sono, oltre a quiz sulla storia della religione, anche quiz teologici.
Mi chiedo, per esempio, come mai gli atei più che i cattolici sappiano cosa sia la transunstanziazione? Mi chiedo anche cosa comporti il non saperlo, se sia ignoranza razionale o meta-ateismo.
Faccio per dire, per una vecchietta è estremamente oneroso approfondire il concetto filosofico di "sostanza" (lo è anche per me): forse, per la salvezza dell' anima, è meglio investire altrimenti i propri sforzi.
ho aggiunto due "add" al post.
Qualuque cosa ne dica lei in merito, e scusandomi con lei per l'arroganza implicita in questa posizione, io
RispondiEliminaho smesso di considerare Diana atea già da un pezzo.
davide scrivi:
RispondiEliminaMa rispondere a queste domande significa conoscere Dio?
Gli obiettivi dello studio mi sembrano altri: stabilire quanto sa la gente della religione che professa, della "narrativa" e dei dogmi della propria religione.
E poi :
"The researchers said that the questionnaire was designed to represent a breadth of knowledge about religion, but was not intended to be regarded as a list of the most essential facts about the subject."
Le domande di cui sopra mi sembrano abbastanza appropriate, quindi.
Neanch'io credo molto nelle classificazioni (nella loro accuratezza), ho sempre l'impressione che non corrispondano alla realtà dei fatti. Ma una persona come me che non è battezzata, non vede Dio, non sente Dio, non crede in Dio, penso che possa essere classificata come atea, nel momento in cui dice "non vedo, non sento e non credo in Dio". (Non ho mai capito bene la differenza tra agnostico e ateo.)
Sì, in tanti atei non mi riconosco, soprattutto i militanti-predicatori eccetera.
A proposito di predicatori, il discorso di Grillo ai suoi sostenitori giorni fa sembrava davvero quello di certi predicatori evangelici ai raduni americani, nei toni e nella sostanza. "Noi voliamo alti sui peccati di questi farabutti!" Noi promettiamo la salvezza!"
Penso che si possa essere atei senza per questo ridurre tutto alla materia bruta, in questo modo si riconosce l' esistenza di un' umanità (spirito? anima?) senza impegnarsi oltre. Forse si puo' addirittura avere un "senso religioso" senza credere in Dio.
RispondiEliminaric scrivi:
RispondiEliminaPenso che si possa essere atei senza per questo ridurre tutto alla materia bruta, in questo modo si riconosce l' esistenza di un' umanità (spirito? anima?) senza impegnarsi oltre. Forse si puo' addirittura avere un "senso religioso" senza credere in Dio.
Senz'altro mi riconosco in questo. Pur dichiarandomi atea.
Direi che religione e umanesimo (ateo) possono convivere alla grande.
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