Curioso l' ultimo libro di Felice Cimatti. Tesi: l' uomo è un Comunista Naturale (qui la stroncatura di Libero).
Mi sa che Cimatti unisca concetti diversi come quello di Copyright (oggetto astratto) e quello di proprietà privata (oggetto concreto). La critica al primo istituto si applicherebbe in automatico anche al secondo riaprendo la via al Comunismo. Veramente lui non parla proprio di Copyright ma di Linguaggio: se il linguaggio che usi è anche mio, perchè non dovrebbe esserlo anche la "tua" mano?
Rimanere perplessi è più che lecito in casi simili.
Con questo non voglio dire che naturalismo e ideologia non possano incrociarsi in modo proficuo. Penso alle ficcanti ricerche sui legami tra ideologia e psicologia naturale, specie dopo che agli studiosi hanno comniciato a segnalare la sorprendente flebilità del nesso tra interessi materiali e voto politico.
La suddivisione destra/sinistra sembra limitante, cerchiamo di costruire uno psico-parlamento avvalendoci di questo schemino che collega i Big Five della personalità all' ideologia professata (clicca per espandere):
Il libertario risulterebbe un tipo con molti contatti sociali ma pur sempre concentrato nel suo mondo, poco empatico, scrupoloso ed emotivamente stabile.
Tutta roba da approfondire, comunque, i conti che non quadrano sono ben esposti qui.
p.s. Riuscite ad immaginarlo Marchionne che concede una "serena" intervista alla radio pubblica rappresentata da Felice Cimatti? E Ricci che interloquisce amabilmente con l' imparziale Loredana Lipperini? Conoscendo i retroscena corre un brivido sulla schiena pensando a cosa sia in realtà la "voce di tutti".
p.s. scusa, puoi aiutarmi un secondo a interpretare il grafico. Comunque se non hai tempo leggerò con calma i documenti linkati. Il rapporto tra ideologia e personalità (quindi anche storia di vita) è interessante. Complicato, immagino.
RispondiElimina1) dal link guarda bene cosa sono i big 5 (sono i 5 tratti psicologici a cui ogni personalità puo' essere ridotta)
RispondiElimina2) il grafico si divide in aree nere (economia) e bianche (società).
3) i quadranti positivi esprimono conservatorismo (area nera: no welfare+liberismo), area bianca (no matrimoni gay, sì-proibizionismo ecc.).
4) prendi adesso un tratto, per esempio scrupolosità: gli scrupolosi sono liberisti anti-welfare in economia e socialmente piuttosto conservatori. Prendine un altro: empatia: l' empatico è fortemente dirigista in economia e leggermente conservatore in società; l' estroverso è liberista in economia e socialmente così così; l' "aperto a sempre nuove esperienze" è autoritario in economia ma socialmente libertario. La persona emotivamente stabile è un liberista radicale. E via dicendo.
Non mancano i problemi: essere favorevoli all' aborto viene considerato libertario. Io mi considero libertario ma come tanti libertari sono contrario.
sì, i Big Five li avevo già 'studiati' all'epoca. Ti ricordi? Parlavamo dei limiti, anche. per esempio le differenze culturali tra paesi (x es. quelli orientali) e via dicendo. Ok. Procedo più tardi.
RispondiEliminaper ora ho letto solo l'articolo di Libero (recensione?), che non mi illumina su Cimatti e i suoi argomenti, solo sul recensore e i suoi. Condivido quindi il commento di Armadillo (uno dei 22, all'articolo:)
RispondiEliminaSinceramente non credo che l'autore farà molti soldi con quel libro ma, anche se così fosse, un testo di filosofia andrebbe commentato - volendolo proprio fare - per quello che è, e non buttato nel tritacarne della consueta, quotidiana, trita, banale, meschina polemica politica. Ma ormai ci stiamo abituando a tutto, quindi anche a questo provincialismo, lo stesso che fa sì che il dibattito sull'energia - per fare un esempio attuale - sia svilito al livello di una discussione tra avvinazzati all'osteria.
p.s. anche se ovviamente auguro a Cimatti, i soldi, di farli.
Nella recensione (?:concordo con D.) di Libero leggo:
RispondiEliminaIl linguaggio non è né un istinto né un mero apprendimento: è, per dirla con un’espressione che nel libro ricorre, ciò che apre all’esperienza del possibile, dell’immaginazione.
La butto lì: in fondo Cimatti usa l'immaginazione per impossessarsi della tua mano. La mano non esiste in sè, ma esiste perchè solo perchè la si nomina. A questo punto diventa proprietà di chiunque la nomini.
Bene, mi auguro anch'io che Cimatti possa fare tanti soldini affinchè ne possiamo parlare e impossessarcene.
p.s. vista questa intervista a striscia e l'argomento odierno del post di Loredana, forse uno dei due incontri possiamo organizzarlo. Propongo Diana come mediatrice culturale.
RispondiEliminaRecensione... in effetti è più che altro una ridicolizzazione. Un modo per assestare due schiaffoni metaforici all' autore. Quanto al buttarla in politica, difficile non farlo di fronte ad un saggio che già con il solo titolarsi "Naturalmente comunisti" mostra di gradire e sollecitare un esito del genere. A partire dalle parole "Nel merito..." l' articolo è comunque informativo, non trovi? Mi sembra che nello spazio che si prende illumini bene il contenuto del libro, in particolare la confusione tra "convenzioni" e realtà, così tipica dell' idealsmo autoritario e anti-liberale. Io l' ho riassunta giungendo alla tesi paradossale e indifendibile a cui si giunge: "siccome il tuo linguaggio non è privato, perchè mai dovrebbe esserlo la tua mano?". Comunque, a parte tutto, l' articolo un merito sociale ce l' ha: denunciare chi ci parla da microfoni istituzionalmente da ritenersi imparziali! Noi non ne avevamo bisogno, ma magari a qualche lettore/ascoltatore svampito si è accesa la lampadina. Me ne darai atto.
RispondiEliminaVlad, non penso che il comunismo predicato sia molto "immaginario". Quel tipo di comunismo sarebbe tremendamente compatibile con l' odiato capitalismo. Una cosa piuttosto imbarazzante.
RispondiEliminaVlad. Stiamo parlando di chi ha smesso da tempo immemorabile di fare l' economista per intraprendere la carriera di venditore di best seller in stile Urania, stiamo parlando di JR... e una cosa per far bene il suo lavoro l' ha imparata subito: tenere le radici ben piantate nelle nuvole e sognare, sognare, sognare...
RispondiEliminaVisto che sappiamo tutti perchè quella vecchia cariatide di JR è stato rispolverato, propongo due link alternativi.
RispondiEliminaSulla catastofe nucleare giapponese (con una serie di link interessanti): 1
John Tierney sulla lagna degli sprechi 8ripetuta a striscia): 2
Ric: mi stai dicendo che quel tipo di comunismo sarebbe basato sulla rapina (odiato capitalismo)? può essere.
RispondiEliminaHo proposto JR come possibile tramite tra la Lipperini e il Ricci. Che non faccia l'economista è evidente. Mi sembra un esempio di come naturalismo e ideologia si possano incongtrare in maniera poco proficua (per gli altri).
x vlad - quali incontri???
RispondiEliminaHo visto l'intervista a Rifkin (sembra ragionevole quello che dice, ma di energia non ne so proprio niente). E letto il thread di illperatura, di cui, come al solito ho apprezzato il commento di Tuscan Foodie:
Tutto molto bello. Poi pero’ bisognerebbe parlare con gli ambientalisti che bloccano le pale eoliche perche’ rovinano i molluschi o i flussi migratori delle sogliole (se piazzate in mare) o il panorama e i flussi migratori degli uccelli se piazzati in terra. A Pontedera il sindaco ha dovuto rinunciare alla creazione di un parco eolico proprio per questo genere di opposizioni, e ora di pale ce ne sono due o tre, se non sbaglio. Auguri a tutti, me compreso.
Quanto al Giappone, non ci vuole molto per immaginare che in un paese inefficiente, burocratizzato e corrotto come il nostro, mafie comprese, i reattori e i sistemi di sicurezza della/delle centrale/i dopo un terremoto come quello dell'Aquila (di molto inferiore a quello giapponese) sarebbero già saltati, e a rischio di contaminazione saremmo tutti noi e i nostri vicini da qui all'eternità. Vedremo.
Non ho trovato altre recensioni al libro di Cimatti, per saperne di più.
Rapina? basta dire che la proprietà non c' è più (esattamente come non c' è la proprietà delle parole), e la rapina, attraverso un sofisma intellettuale, si è dissolta nel nulla: quello che è mio è tuo (mano compresa).
RispondiEliminaD' altronde c' è solo un tipo di comunismo.
La Lipperini potrebbe intervistare Ricci sul suo nuovo "impegno energetico" a fianco di JR. Non penso che lo farà, e noi sappiamo perchè. Peccato che molti radioascoltatori in buona fede non lo sapranno mai.
Caro Broncobilly, sono Cimatti, che spero non sia "odiato" come da lei il comunismo. Le scrivo solo perché sinceramente ci rimango male se davvero pensa che non potrei intervistare Marchionne; non credo che in questi anni di radio di essere stato parziale su temi politici, non nascondo quello che penso, ma questo è un altro problema, quando sono alla radio non parlo a nome mio, bensì lavoro per una istituzione. Ci tengo, e molto, alla differenza. Quanto alla recensione, e ai commenti qui sopra, che dire, perché davvero non prova a leggere il libro? Che c'entra la sua mano, ad esempio? L'idea che sostengo è semplice, la creatività individuale è basata sul lavoro e l'intelligenza di chi mi ha preceduto, come accade per la lingua (la parlo perché me l'ha insegnata lei, Broncobilly, e viceversa). Bene, se le cose stanno così (ed è questa la tesi biologica del libro) perché poi qualcuno prende tutto per sé quello che ha potuto costruire solo sulla base del lavoro di altri? Le sembra una tesi così assurda? Non la indigna che il lavoro di moltissimi arricchisca solo uno? L'individualismo atomistico del capitalismo le piace così tanto? Da "Libero" non mi aspetto molto, e comunque li ringrazio perché l'hanno letto (verdà ne parleranno solo loro, quelli di "sinistra" no, tutti presi nel loro terrore di ogni idea netta, di ogni presa di posizione chiara), ma da un ascoltatore attento di Fahrenheit mi aspetto di più. Una vera critica, se ne ha, e non ideologia. Guardi che il mio libro è tutto fuorché ideologico, è tutta biologia, in fondo. Più Marx.
RispondiEliminaGrazie dell'ospitalità sul suo sito.
Felice Cimatti
Diana, io non capisco bene cosa tu possa "trovare ragionevole", che il sole in 45 minuti mandi sulla terra una quantità di energia che basterbbe per un anno? E allora, che te ne fai di una favoletta del genere visto che quell' energia è dispersa e catturabile solo in minima parte? In più, dopo anni e anni di "tremendi" incentivi si resta su soglie minime. Questo la tua ragione non se lo chiede? Oppure la tua ragionevolezza ci consiglia di tornare nelle caverne (quello che dovremmo fare affidandoci oggi alle rinnovabili?)
RispondiEliminaViene uno a dirti che nell' universo molto probabilmente c' è uranio sufficiente per fornire energia a tutti e tu sicuramente lo troverai ragionevole, anche se non sa dove sia questo uranio.
Cioè, uno inanella una serie di "se mia nonna avesse le ruote" (è il mestiere di JR) e tu subito lo trovi "ragionevole"? Naturalmente, salvo aggiungere che "non capisci niente". E' ovvio.
L' anno scorso in Europa un incidente alla centrale IDROELETTRICA ha ucciso 66 persone. Chissà da noi con la mafia e tutto il resto!
Due cose.
RispondiElimina1) sull'articolo 1 linkato da ric: è chiaro che si fa leva sull'emotività delle persone. Pochi hanno ribadito il fatto che i reattori in avaria risalgono al 1971 e la centrale avrebbe dovuto essere dismessa a breve, se non addirittura già essere dismessa. La propaganda non è molto dissimile da quella a seguito di Chernobyl.
2)Quanto al Giappone, non ci vuole molto per immaginare che in un paese inefficiente, burocratizzato e corrotto come il nostro, mafie comprese, i reattori e i sistemi di sicurezza della/delle centrale/i dopo un terremoto come quello dell'Aquila (di molto inferiore a quello giapponese) sarebbero già saltati, e a rischio di contaminazione saremmo tutti noi e i nostri vicini da qui all'eternità. Vedremo. Non sono per niente d'accordo. NMi spiace Diana, ma è un discorso populista in odore di razzismo, fatto, tra l'altro, anche da uno dei Wu Ming, su Giap. Su certi impianti non si può scherzare e lo sanno tutti. E sono convinto che le nostre capacità tecnologiche, nonostante i ritardi accumulati non siano da meno di quelle nipponiche.
Con questo non voglio dire che un dibattito o una stretta sulle condizioni sicurezza non sia necessario.
Sono invece perfettamente d'accordo con Tuscan foodie, l'importante che piazzino le pale eoliche dove c'è vento. Le uniche che ho visto girare seriamente sono quelle piazzate nel nord della Sardegna. E giravano, caspita se giravano.
Non tocca a me la prima risposta a Felice Cimatti (buonasera a lei).
RispondiEliminaComunque desideravo dirle che ora ci impegna a leggere il suo libro.
Spero solo di essere in grado di capirlo.
xric - oddio, scusa. Hai ragione. Non mi ci sono neanche applicata.
RispondiEliminaMi associo a vlad. Dobbiamo leggere il libro!
RispondiEliminaCaro Felice, sono un anticomunista e un antifascista "viscerale", lo ammetto, ma con i comunisti e i fascisti vado volentieri a cena perchè mi piace discutere di politica. Mi parli della radio. Nel tuo ruolo istituzionale trovo che tu debba nascondere quel che pensi ed attenerti alla massima imparzialità, non mi sentirei rappresentato in caso contrario. Naturalmente trovo anche assurdo tutto cio' e quindi ritengo che un' istituzione del genere vada smantellata al più presto. Trovo anche che Fahre sia una bella trasmissione con un' accentuata parzialità che si manifesta soprattutto nelle persone chiamate ad intervenire (ancora Gallino! Nooooo!), oltre che nell' orientamento delle interviste. Posso per esempio dire in tutta tranquillità che non esiste un "berlusconiano" tra i conduttori di Fahre. E' assurdo che io possa affermarlo, dovrei nutrire dubbi in merito. Aggiungo che mi metto nei vostri panni e so che da questo punto di vista farei molto peggio. Quindi la soluzione ideale è una: tutti a casa.
RispondiEliminaSe ne avrò l' occasione leggerò il libro, per ora esprimo le mie impressioni de relato. Ho usato la "mano" come esempio di "Proprietà Privata". D' altronde, è vero anche per la mia mano il fatto che sta lì senza miei meriti particolari. Non starebbe al suo posto in assenza di una miriade di azioni di terzi che mi hanno preceduto. Eppure è difficile non considerarla una mia proprietà. Perchè? Perchè sono io ad averla valorizzata per primo ed il fondamento della proprietà è proprio quello.
Ma veniamo al dunque: certo, il valore delle mie idee dipende anche dalle idee che mi hanno preceduto. Ma come si fa ad attribuire il valore complessivo creato? Gli economisti hanno da un secolo e mezzo inventato un metodo ingegnoso e l' hanno chiamato metodo dell' "utilità marginale": ogni idea vale per il valore che crea "al margine" dello stock. Cio', oltretutto, stimola ciascuno, nei limiti, a scegliere il momento opportuno per "entrare" nel processo in modo pertinente alla situazione che si trova a vivere. Guardacaso è anche il metodo che sceglie la natura nei suoi "processi evoluzionisti": l' organismo coglie e trattiene per sè i benefici marginali di una provvidenziale mutazione.
Per una teoria della giustizia alternativa al marginalismo segnalo questo bel saggio dove si ipotizzano, a partire da questioni di redistribuzione fiscale, entrate random nello stock di ricchezza tramite l' utilizzo del "Shapley value". Un saggio dagli esiti cervellotici e poco praticabili. In ogni caso lo sbocco non è certo il comunismo.
Insomma, il capitalismo è compatibile con la soluzione più semplice e più pratica. Una vera fortuna per chi la considera anche la più giusta. Sappiamo bene che nella discussione tra chi la pensa diversamente in termini di giustizia, alla fine a diventare vincente è l' argomento pragmatico. Ma c' è di più: praticità e semplicità sembrano proprio spartire qualcosa con la naturalezza. Ciao.
Anch'io ho una cosa da dire. Una cosa è la mia vita al di fuori di Fahrenheit, una cosa è la mia conduzione di Fahrenheit. Non ho nulla in contrario a intervistare Antonio Ricci: e mi sembra di aver sempre tenuto distinti il mio lavoro di conduttrice e il mio impegno sociale o di scrittrice. Anche in questo caso, sono sempre disponibile al confronto. Non capisco la battuta e, sinceramente, non mi è piaciuta affatto.
RispondiEliminaLoredana Lipperini
Aggiungo: non rispondetemi, cortesemente, con la battuta "questo è un blog privato e prendiamo solo appunti, ci divertiamo fra noi", come fatto altre volte. E' un blog indicizzato da google, e sostenere pubblicamente che la sottoscritta impedisce la discussione con persone con cui ha avuto polemiche, è falso, oltreche ingeneroso. Grazie.
RispondiEliminaLoredana Lipperini
x ric ho letto il documento sulla centrale giapponese che linki sopra (da Libertiamo). Sono informazioni che non conoscevo, ma importanti. Caspita, non lo avevo letto su Repubblica (Convenient Neglect of Pertinent Material?). Forse, però, come sostiene il primo dei commentatori (mi appassionano le sezioni commenti!), l'articolo suona un po' troppo liquidatorio e sicuro di sé. Come Rifkin quando dice che "fratello sole" ci dà già tutto ciò di cui abbiamo bisogno - e a ciascuno secondo i suoi bisogni. Magari anche Libertiamo sogna un po'. Oggi scappo, sono in ritardo.
RispondiEliminaAd autosostegno del punto 2) più sopra:scandalo Tepco
RispondiElimina@Felice Cimatti
RispondiEliminaChiudo le mie osservazioni - Prima ho accennato alla proprietà come soluzione pratica e semplice delle questioni allocative: attraverso di essa il soggetto si appropria solo del valore marginale prodotto (non dello stock!). Ora vorrei dire in un rigo come questa soluzione risponda a criteri di giustizia, almeno per chi lega giustizia e merito. Il sentire comune mi sembra leghi le due cose.
Ci sono fenomeni indipendenti dal merito e che quindi non producono obblighi in termini di giustizia. Es.: se un fulmine cade sulla testa di Giovanni, cio' non obbliga Giuseppe a spartire l' onere. Detto in altri termini: Giovanni è vittima di un male, non di un' ingiustizia. Il liberale distingue.
Il "fulmine" è una condizione ambientale disconnessa da meriti e demeriti (e quindi dalla giustizia). Anche le conseguenze non intenzionali delle idee pregresse sono viste come condizioni ambientali disconnesse da meriti e demeriti, e quindi da qualsiasi conseguanza in termini di giustizia.
Chiudo tornando alla praticità: probabilmente già il limitatissimo copyright capitalistico ha distrutto parecchio valore, figuriamoci il copyright biologico che mi sembra sia immaginato nel libro.
@ Loredana Lipperini
...diciamo allora che mi piacerebbe un mondo in cui non sia necessario dissociare tanto pesantemente la propria personalità, anche perchè è sempre un' operazione poco affidabile. Oggi viene, domani non viene. Trattare in guanti bianchi alla mattina colui con cui ho intrattenuto la sera prima sera una guerriglia ideologica all' ultimo sangue, non è facile.
Ma la mia - lo ripeto - non è una critica alle persone, nulla di cui offendersi, semplici osservazioni di public choice; constato la natura, mica la contesto con l' indignazione contro tizio o caio. Al limite osservo quanto sarebbe bello (e logico) se della radio si privatizzino sia il costo che il prodotto, altrimenti, come è logico che sia, si procede silenziosamente solo alla privatizzazione del secondo. Ma anche questa roba puzza di "predica inutile" e non riscalda certo gli animi, nemmeno il mio... cosa potrà mai fare l' "indiciazzazione" di qualche post sperduto in un blog sperduto in a assenza di "piazzate" con il tam-tam incorporato?
@ diana
in effetti la cosa migliore sono i link, per esempio quello verso Rod Adams.
Di male in peggio. Ti ho detto e ripetuto che MAI farei prevalere un pensiero personale (guerriglia ideologica è definizione che respingo) sulla mia professione. E che, anche al di fuori di Fahre, sono disponibilissima a discutere e/o intervistare Ricci o chi altri. Quanto ai guanti bianchi, non trovo che sia una definizione calzante. Faccio interviste, non riverenze.
RispondiEliminaQuanto all'ipocrisia del "cosa farà mai un post sperduto", sai benissimo che non è così. Ripeto, qui è stata fatta un'affermazione FALSA e lesiva del mio lavoro e della serietà di una trasmissione, e io sono venuta a smentirla. Dal momento che sperare di ottenere un sia pur fievole "scusa" è troppo, mi sembra.
Loredana Lipperini
Sai che non ho mica capito bene quale sia l' "affermazione falsa" che avei fatto?
RispondiEliminaForse quando dico che "fatico ad immaginare eccetera, eccetera...". Ti garantisco che è vera.
Comunque se me lo dici mi scuso, io in fondo non vedo l' ora di scusarmi, oso dire che fa parte del mio temperamento.
Ecco, potrei scusarmi dei "guanti bianchi", sembra alludere al servilismo mentre intendevo riferirmi a pieno rispetto e imparzialità nei cfr delle posizioni altrui. Ma qui siamo all'imprecisione, mica all' offesa.
Insinuare dubbi sull'imparzialità della mia conduzione davanti a un interlocutore che mi ha pesantemente attaccato. Credi che non mi sia già capitato, Broncobilly?
RispondiEliminaA me piacerebbe che le argomentazioni usate fossero serie, e mi sembra di averlo già detto. Se ci sono critiche, fatele. Ma il tiro al bersaglio per farsi due risate comporta anche il fatto che il bersaglio intervenga. Sorpreso e deluso, come in questo caso.
Loredana Lipperini
Bè, mi scuso anch'io con te, Loredana, se nei miei post sopra hai trovato qualcosa di offensivo (noi spesso buttiamo le cose sul ridere).
RispondiEliminaSolo un paio di cose.
Sono convinto che nessuno qui metta in discussione la serietà di fahrenehit, altrimenti ci guarderemmo bene dall'ascoltarla.
Contemporaneamente penso che, visto che le trasmissioni sono fatte da persone, è logico che dalle scelte redazionali trapelino anche, seppure inconsapevolmente o incolpevolmente, le convizioni di chi ne fa parte, non credo ci sia da vergognarsene. E' la forza delle proprie idee.
Buon lavoro a te e alla redazione.
Loredana, non stiamo qui a raccontarcela. Che Fahrenheit sia una trasmissione schierata è innegabile. E non è che stiamo questionando l'imparzialità delle tua conduzione in particolare. Quello che sosteniamo è che la pretesa stessa di essere imparziali sia un assurdo.
RispondiEliminaIl nostro Bronco in passato, quando ancora eravamo ospiti nel forum ufficiale del vostro sito, che poi avete reso inagibile costringendoci a migrare (prima che tu arrivassi alla conduzione), si era divertito a fare vari elenchi dei "libri proibiti", dei roghi di Fahrenheit. Decine e decine di testi dei quali a Fahre non si era parlato, e non si parlerà mai.
Tu lecitamente hai le tue opinioni sul mondo, molte delle quali sono allineate a quelle degli altri conduttori e della redazione (altrimenti non saresti lì). Le vostre opinioni non possono non tracimare nelle scelte redazionali. Oltretutto voi cavalcate molto l'attualità, e questo vi espone ancora di più.
Quello che dice Bronco non è che ciò sia intrinsecamente sbagliato. Il fatto è che noi teoricamente paghiamo il servizio pubblico per avere qualcosa di "asettico", non parziale, mentre nulla avrebbe da obiettare se la parzialità fosse pagata dalle tasche di chi la vuole.
Io non sono pienamente d'accordo. Quallo che mi piacerebbe vedere è che a Fahre ci fosse qualche volta qualche conduttore non meno schierato (questo sarebbe proporre l'impossibile, e non sarebbe nemmeno interessante!), ma schierato anche su altri fronti. Un po' come avviene a PrimaPagina, dove si alternano conduttori di idee molto diverse. Questo arricchirebbe chi ascolta, altrimenti si finisce per accontentarsi di blandire un pubblico allineato.
Tutto qui.
Mi unisco a Vlad.
RispondiEliminaIn fondo non fa che espandere il mio più sintetico "... mica è una critica personale...". Forse mi ero illuso di compensare la sintesi con l' iterazione.
p.s. tolto l' ultimo capoverso (in cui si propone di ufficializzare la "privatizzazione del prodotto"), mi associo anche a Davide.
Segnalo in quota anti-nucleare il rockeggiante intervento di Adriano, scusate se lo propongo leggermente filtrato.
RispondiEliminaVlad, non ho capito nulla delle sue obiezioni, si spieghi, provi per un secondo a fare lei il conduttore di Fahre e si faccia capire da tutti, anche da me! Quando le questioni diventano affare da tecnici (come il nucleare) cominciano i guai, come disse qualcuno che certo non si può rimproverare di non parlare chiaro, "parla una lingua in cui il sì sia sì e il no sia no" (cito male, scusatemi).
RispondiEliminaSiete ingiusamente duri con Fahre, e non fate esempi, quali sarebbero questi temi non trattati?
Comunque, magari un giorno potessi parlare con Marchionne, fra l'altro è una specie di filosofo, no?
Grazie ancora dell'ospitalità
felice cimatti
@Felice Cimatti.
RispondiEliminaMi sono spiegato male, lo ammetto, e non posso, per incompetenza, entrare nel merito della sicurezza degli impianti nucleari. Posso imbastire una difesa di tipo semipassionale. Come le ho detto non sono un tecnico del nucleare, ma il mio percorso universitario, che risale ormai a 30 anni fa, quale aspirante ingegnere chimico prevedeva frequenza a molti corsi ed esami comuni a futuri ingegneri nucleari. C’era un piccolo reattore per la sperimentazione nel loro istituto. Le assicuro che allora l’inflessibilità dei nostri prof rasentava il maniacale, addirittura quasi un arcano per noi al tempo, immediatamente chiaro dopo il salto nel mondo del lavoro per le responsabilità in gioco. Non posso mettere quindi in dubbio la competenza e la serietà (e non per una autocelebrazione da proprietà transitiva) di quella generazione , che probabilmente oggi potrebbe-dovrebbe rivestire ruoli di responsabilità nel nuovo programma (sempre che lo si realizzi, personalmente ne dubito). Certo dopo l’87 quel tipo di preparazione risultava quasi (dico quasi, perché c’erano aziende italiane che realizzavano impianti nucleari all’estero e cmq c’era la dismissione degli impianti già realizzati, ) inutile. Il paese corrotto inefficiente e burocratizzato (mafie comprese) troverebbe comunque in loro un osso duro col quale combattere.
Salve Cimatti!
RispondiEliminaE’ vero, a volte sui blog si esagera e comunque si scrive quello che si pensa, senza censurarsi troppo – ognuno con le sue simpatie e antipatie, idiosincrasie, e via dicendo. Spero che non sia grave, accade in tutto il mondo. Quando si esagera, però, ci si scusa, certo, mi sembra il minimo!
E poi volevo dire due cose sul suo siete ingiustamente duri con fahrenheit.
Fahrenheit la ascoltiamo (a fasi alterne) direi da sempre, da quando era ancora Lampi. Se non la apprezzassimo non lo faremmo o avremmo fatto. Riserve ne abbiamo, è vero, ne abbiamo discusso a lungo anche sul forum di Fahre. Magari di Fahre avremo modo di riparlare in un post apposito, ma forse dovremo aspettare il ritorno di Bronco dal mare perché è lui il rifornitore di post. E’ anche lui la persona a cui inviare eventuali avvisi di garanzia, naturalmente.
Questo blog, però, non è una macchina del fango anti-Fahrenheit (vedo che l’espressione di Saviano è stata subito applicata a qualsiasi critica, a destra e a sinistra, spesso a sproposito). Come forse avrà visto se ha dato un'occhiata ai Tag, si parla un po’ di tante cose diverse. Certo, ognuno dice come la pensa, qualcuno esagera, poi riformula, precisa o si scusa, e via dicendo. Se cose come pluralismo, libertà di espressione, tolleranza, diritto di satira (sacrosanto), no-bavaglio e via dicendo non devono restare parole vuote, direi che va tutto bene.
Grazie a lei di essere passato, e del suo tono sempre gentile e pacato e diretto ma non aggressivo, che caratterizza anche la sua conduzione.
p.s. E’ anche lui la persona a cui inviare eventuali avvisi di garanzia, naturalmente
RispondiEliminaquesta parte voleva essere uno scherzo. Ma lassù al nord (utile stereotipo, qui!) hanno un senso dell'umorismo diverso che al centro (ammesso che io e il centro ce l'abbiamo), e non vorrei si creassero equivoci.
Condivido nella sostanza molte delle riserve di bronco, ma anche di vlad e davide, su fahre. Magari avremo tempo di riparlarne. E sono fra i contributor del blog. Quindi, anche se non siamo un collettivo e ognuno risponde per sé di quello che scrive, accetto eventuali chiamate morali e non in correo.
Complimenti a blogger. Una lunga risposta piena di link conclusa in un "Spiacenti è stato impossibile pubblicare....". E' ora di muoverci su WordPress!!!!
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