Commissionata per l' esecuzione in Cattedrale a Vasteras, ne è uscita una musica dalla religiosità raccolta, idonea alla compunzione del confessionale più che a colmare di gloria le cupole o echeggiare roboante lungo le navate. Siamo d' altronde nelle terre del più introverso luteranesimo.
Ci si proietta fuori di sè solo in seguito a scoppi improvvisi di vitalità più che con graduale ascensione al cielo... non ci seduce tanto il canto delle schiere celesti quanto l' amabile volgarità del vocalizzo da apache che fuoriesce con potenza viriloide, dopo aver rimbombato a lungo in una delicata testolina bionda...
Ci si estroflette per pedinare le api tra i fiori più che per levitare avvolti nell' incenso...
Intanto la vita scorre: il piano ora trilla come un campanellino, ora scarta secondo le folate del vento; l' organo ora mugghia come una bestia mansueta, ora veleggia come un aquilone fermo in cielo; il contrabbasso ronza come un calabrone, le percussioni pasticciano rovesciando qualcosa che si sparge ovunque. Nessuno frustra la naturale curiosità delle creature, neanche quando sparpagliano le loro note in un delicato disordine che non diventa mai cervellotico labirinto; non s' "incede", non di prcede... si va piuttosto a zonzo. Partono di continuo segnali di calma, amicizia, serenità, vitalità... segnali di libertà... ce la si mette tutta per cacciare il fantasma di una religiosità che in quelle lande morì per eccesso di asprezza lasciando tutti più poveri.
Anders Jormin - In winds, in light
hp: davide
Eppure non conosco lande ove il fervore compositivo di musica sacra (per organo, per coro, per orchesta, addirittura jazz!!) sia più vivo, innovativo e qualitativamente alto. (Avresti dovuto sentire il concerto che suonò ad Arona Hans-Ola Ericsson una dozzina di anni fa, per organo a canne e manipolazioni elettroniche!)
RispondiEliminaNon ci sono terre al mondo ove l'arte organaria sia più vitale, dove le formazioni corali siano di livello più elevato. Puro concertismo? No, quello c'è anche altrove. Solo lì (e forse in Germania) è però ancora così rivolto al sacro.
E certe cose lasciano intuire che a qualcuno cominci a stare un po' stretta l'aridità emotiva del protestantesimo (per avvicinarsi a Sinikka comunque forse meglio partire da Starflower). Le chiese lassù, ci dicono, sono desolatamente vuote, ma forse non tutto è perduto.
PS: la mia preferita è forse In winds, che non hai incluso... :)
Dove la Chiesa soffre, fiorisce. Lì, non dico che sia perseguitata, ma di certo soffre.
RispondiEliminaPuo' essere una spiegazione.
Già che ci sono rinvio a In Winds.