mercoledì 16 febbraio 2011

Natale profano

Ormai il tempo di Natale è passato.

In una discussione di ieri, sul solito tema del Natale a scuola (dove è emerso che in qualche scuola elementare della zona il Natale è stato festeggiato facendo fare cuoricini e stelline nel pieno rispetto dei bambini mussulmani e TdG – che tristezza!), è emerso che gli “evangelici” non festeggiano il Natale.

Stentavo a crederci, perché come possa un cristiano non festeggiare il Natale è per me inconcepibile. Avendo diverse frequentazioni con il mondo anche luterano tedesco, sapevo che là il Natale viene festeggiato (non bastasse il repertorio musicale dal Weihnachts Oratorium di Bach in giù, si può vedere qui). Scartabellando in rete, ho trovato questo documento italiano. I protestanti italiani, forse in quanto piccola minoranza, mi sembrano molto aggressivi nei confronti della Chiesa cattolica.

Il fatto che sia necessario un documento di 13 pagine per giustificare il fatto che un sedicente cristiano non festeggi la nascita di Gesù già dice molto. Io concordo con molti dei punti evidenziati, anche se sono per me piuttosto inessenziali. E’ vero che per molto mondo ormai il Natale è diventato una festa profana, ma è forse questa una ragione per cui i cristiani dovrebbero rinunciarvi?

A me cattolico nessun prete è mai venuto a dire che Gesù è nato il 25 dicembre, anzi, mi hanno sempre detto che la data è incerta. Allora, è necessario dedicare pagine a contestare la data? Il 25 dicembre era una festa pagana molto partecipata (con le sue “baldorie e gozzoviglie” come dice il documento – qualcuno vive il Natale così? magari si mangia molto, ma non direi “gozzoviglie”) e s’è pensato di sostituirla con una cristiana. E’ un male? A me pare un’ottima idea.

Il Natale fa sentire qualcuno “persone perbene una volta all’anno”? Bene, se è così meglio che niente. Rinunciando al Natale queste persone probabilmente non si sentiranno perbene nemmeno quella volta! Quanta ipocrisia…

E le pagine dedicate a confutare la simbologia (in uso soprattutto nei paesi luterani!!) di albero, vischio, regali, strenne… persino gli auguri!! Come si fa a scrivere “Il credente non solo non deve contraccambiare questi tipi di auguri ma li deve proprio rifiutare”? Possibile che un sedicente cristiano faccia della maleducazione una bandiera, citando pure a sproposito san Paolo? E su che basi viene contestato il presepe? Perché c’è l’asino? Perché l’esodo dice di non farsi immagini delle cose che stanno in cielo, sulla terra o nelle acque? Non mi pare che le chiese luterane siano delle moschee decorate solo a disegni geometrici.

Questi sono i frutti dell’integralismo. La coerente conclusione sta nelle istruzioni per la famiglia mista:

Il credente non deve partecipare: Efes. 5:11 “Non partecipate alle opere infruttuose delle
tenebre; piuttosto denunciatele”.

Perché allora Gesù chiedeva che i cristiani fossero una cosa sola in suo nome? Ut unum sint. Bando a polemiche pretestuose, badiamo alla sostanza.

Celebrare la nascita del Salvatore, riassumendo, secondo gli “evangelici” de noantri è sbagliato; perché il giorno probabilmente non è quello giusto, perché in quella data si svolgeva una festa pagana, e perché tanti non cristiani (almeno di fatto) festeggiano in modi inopportuni, con eccessi e business.

Io dico: se l’alternativa è non celebrare la nascita di Gesù, e stare col musone nel giorno di Natale non rispondendo a chi mi fa gli auguri, preferisco mangiare il panettone insieme ai pagani.

2 commenti:

  1. il rigore e la sobrietà (pochi fronzoli) mi piacciono, ma certo che bisogna anche campare. Flessibilità, rilassatezza e tolleranza (umorismo) devono controbilanciare, sennò sembra di essere in uno dei quei film scandinavi dove tutto è orribilmente pesante e soffocante. Bene per panettone, albero di natale, stelline, presepe, regali, e quello che uno vuole. Con moderazione generale, possibilmente!

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  2. Stando a quanto riporti, il documento è una serie di non sequitur - dopo me lo leggo in treno. Inoltre fornisce la spiegazione del perchè gli evangelici siano ormai in quattro gatti (regolarmente convocati tutti e quattro a Uomini e Profeti per lanciare in mondovisione il loro messaggio e far finta così di essere in tanti).



    Buon per loro che al lavoro sporco, quello di reclutamento che fa andare avanti la comunità, si dedichino i ruspanti confratelli d' oltreoceano.

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