(vista da Fazio)
Paola Mastrocola rimpiange i tempi in cui accoglieva gli alunni di prima leggendo Virgilio in latino, e si poteva fare Torquato Tasso in santa pace. Ma che davéro, 'sti smutandati che spippolano sui cellulari, navigano in rete e preferiscono andare al centro commerciale...
Ho ascoltato degli stralci.
RispondiEliminaa questo punto sarebbe bello sapere che ne pensa dei lavori linkati che dimostrano l' inutilità del Latino.
Mi sembra però che la tesi generale del libro che era lì a presentare (non è quello da te linkato) fosse condivisibile. Anch' io tifo per l' idraulico. Ovvero: selezione in partenza (esami in entrata e non in uscita) e giù il limite dell' obbligo.
il mio, come al solito, non è un post analitico. Mi dispiace. Non so per chi tifi, Mastrocola, mi baso su quello che le ho sentito dire ieri sera. Sulle prima avevo pensato di andare a Torino e darmi fuoco davanti a casa sua, poi ho pensato, ma lasciamo perdere, magari scrivo un post sul blog. diana
RispondiEliminaApprovo alla grande la tua scelta finale!
RispondiEliminaoppure potrei fare un rogo dei libri della Mastrocola e dare nuovo impulso ai movimenti illuministi del mio quartiere, o nascondere i libri della Mastrocola in dotazione alla più vicina biblioteca comunale, per esempio nella sezione "Astrologia", con tutti i codici cancellati.
RispondiEliminaA me "La scuola raccontata al mio cane" è piaciuto. Molto. Tanto quanto ho trovato repellente la "recensione" di Muntu, impregnata di ideologismo e scarsa obiettività. E' vero, la Mastrocola qualche volta eccede, ma il senso dei suoi interventi (ho letto anche "Una barca nel bosco", storia della stroncatura sistematica e puntuale da parte della scuola di un ragazzo promessa) è che la scuola si è trasformata, mettendo in second'ordine la trasmissione del sapere per dare priorità ad altre cose. Magari si faranno felici i Muntu di turno, che dalla scuola si aspettano l'indicazione di dove siano i bagni (direi che dedicare una mattinata a questo è una intelligentissima idea), ma chi aspira a cose più alte dalla scuola attuale è facile che esca castrato.
RispondiEliminaAvendo una moglie insegnante e due figli nella scuola, qualche idea me la sono fatta. Per sommi capi, credo che ci siano isole di eccellenza in un mare di semidisastro. Troppo è lasciato alla fortuna di incontrare l'insegnante giusto. I gentori più dotati di "strumenti" riescono a destreggiarsi individuando la scuola con il miglior rapporto insegnanti giusti/insegnanti sbagliati. Gli altri sono in balia della fortuna.
Il mondo delle scuole private, anche nei casi migliori, dà uno spettacolo pietoso: ben lungi dall'essere un rifugio sicuro, si rivela spesso essere una rovina, con pure la beffa di essere pagata salata.
La sparata comunista-populista finale del Muntu è la tipica impostazione di chi punta al ribasso: pari opportunità per tutti, chissenefrega se questa parità si attesta su livelli infimi.
La Mastrocola sogna ancora un mondo dove chi è dotato abbia la possibilità di mettere a frutto le sue doti. Ben venga chi ancora sogna un mondo in cui sia pensabile di leggere Vigilio in latino in prima liceo. Non è "abracadabra". Non necessariamente. Lo è diventato, per l'ignoranza dei genitori e dei docenti, che spesso sono i primi a pensare che il centro commerciale sia più divertente di Virgilio e che spesso fanno arrivare in prima liceo ragazzi che non hanno nemmeno le basi della grammatica italiana, figurarsi quella latina. Ma non deve essere dato per scontato che debba essere così per forza.
(ps: da Fazio non l'ho vista, non vedo Fazio e non vedo più TV broadcast in generale)
RispondiEliminaè comunista, questo muntu? ... dopo rileggo.
RispondiEliminaPassata l'enfasi del momento, vorrei solo dire che mi auguro che tra centro commerciale e mastrocola esistano alternative oneste, illuminate (Virgilio non è affatto escluso) e efficaci. Alcune le segnalo qui ogni tanto.
Non volevo in effetti intavolare una discussione seria sui problemi della scuola, né tanto meno promuovere agende politiche. Scusatemi tutti.
diana
p.s. non avevo letto la parte finale del post di muntu... No, non sono d'accordo neanch'io. Ieri sera avevo letto solo le prime obiezioni a commenti sprezzanti di Mastrocola (sulal deriva della cultura e della scuola e sui bei tempi andati). Cercherò un'altra recensione, credo. Ma a quest'ultimo libro. Più pertinente, anche.
RispondiEliminaSecondo me l' errore fatale è quello di pensare che la scuola deve trasformere in meglio cio' che sta fuori dalla scuola.
RispondiEliminaQuesta speranza è irrazionale e si nutre di una ricostruzione irrazionale del problema.
Molto più sensato pensare alla scuola come ad un servizio. In quanto tale, la richiesta, ovvero cio' che sta fuori dalla scuola, è in gradi di cambiarlo in meglio.
Io, per esempio, sono un fan della scuola privata e mi meraviglio di quanto sia super-efficiente nel produrre cio' che chiede il mondo di fuori: diplomi, lauree a go go e quant' altro.
Spero che le richieste cambino, quello di cui invece sono sicuro è che resterà l' efficienza.
Ovunque è così. Perchè non dovrebbe esserlo anche da noi?
Diana, per piacere, piantala di scusarti. Ci mancherebbe che uno dovesse scusarsi per quello che scrive. Semmai mi scuso io per il tono. Do sempre per scontata la premessa "quello che segue è la mia opinione, poi ognuno la pensi come vuole". Ma poi mi accorgo di scrivere con una perentorietà che non lascia molto spazio alla discussione. Sorry.
RispondiEliminaOggi sul corriere della sera, ottimo articolo che sunteggia le posizioni della mastrocola. Appena disponibile lo linkerò
RispondiEliminaIn passato, pur non avendo letto nulla di suo, mi veniva da simpatizzare. La sua tendenza conservatrice, l' amore per il rigore e la condanna senza scampo del 68 la rendevano affine.
Poi diana mi ha segnalato un certo sprezzo per la modernità in sè e per i ragazzi che vivono e crescono in essa. Cio' mi ha messo in guardia, visto che quella è la strada per uno sterile passatismo, un autentico pericolo.
Ma nell' articolo si parla del suo ultimo libro ("togliamo il disturbo") che contiene tesi condiviasibili. Ci si chiede: "vale la pena insegnare a chi non vuole imparare?" Si opta poi per limitare lo schiavismo dell' obbligo scolastico e per un più facile scivolo verso il lavoro per chi non risponde a certi standard. Quoto tutto, anzi, sposo tutto.
Davide parla di "isole d' eccellenza", ma l' espressione è un pleonasma: l' eccellenza è di per sè un' isola, altrimenti sarebbe mediocrità. La cosa spiacevole è che ci capitino sopra dei naufraghi qualsiasi anzichè i legittimi proprietari. Se vogliamo l' eccellenza evitando la lotteria, dobbiamo rinunciare alla scuola di massa. Dirottare verso il lavoro diventa una mossa imprescindibile.
A parte qualche "insegnante democratico" che va in visibilio per le occupazioni, chi non concorderebbe?
no, scusa se mi sono scusata. Volevo dire che i miei post sono troppo poco analitici per stare qui. A volte sono semplici "uh!" o "boooh". Reagisco alle cose, a cosa diverse a cui probabilmente reagireste voi. Registro un tono, una tipologia umana, una forma mentale, un modo di vedere se stessi e gli altri, di ricavarsi il proprio postso nel mondo. Ma che ne so, poi, di tutto il resto.
RispondiEliminaSo che Virgilio può essere bellissimo, come andare a sciare. Ma so anche che quelle come la Mastrocola me l'hanno fatto odiare. So anche che è un'esperienza che condivido con miliardi di persone da diversi decenni a questa parte. Questo mi porta a credere che il problema possa non essere solo negli alunni e nei loro genitori, o nei valori o nell'ideologia o nell'economia, ma anche nel modello di insegnamento proposto. Eppure, almeno da Fazio, M. ha distribuito colpe un po' a tutti, tranne che al suo metodo. Spiega, dài compiti a casa e interroga è un modello ancora valido? diana
p.s. non avevo letto l'ultimo commento di ric, e mi rivolgevo a davide. diana
RispondiEliminaSolo una precisazione. Mi sembrava di essere stato chiaro quando dissi a suo tempo che espressioni del tipo:
RispondiElimina"i miei post sono troppo poco analitici per stare qui"
sono fuori luogo.
Qui ci metti e ci copi/incolli e linki quello che vuoi, poi se ne parla e si dice quel che si crede opportuno. Anche solo la foto dell' asino con i capelli a spazzola valeva ampiamente la pena!
(OT) Però, visto che siamo sul tecnico bloggaro, un'osservazione. La prassi di infilare una sfilza di tag a vanvera non mi entusiasma.
RispondiEliminaDirei che sarebbe ora di imporre la regola di un tag per post, massimo due se necessario e tre se indispensabile. E' possibilmente riciclando tag già usati. La colonna di destra che scende all'infinito è uno strazio (e non sono nemmeno ordinati alfabeticamente!). Usati così danno fastidio e non servono a niente. Questa va a tutti, non prenderla come personale, Diana, perché quest'abuso l'ho visto da Vlad e da Bronco. Ci teniamo davvero ad essere trovati da chi cerca "diuresi" su Google?
hai ragione, davide, era uno scherzo. Io non penso mai che siamo più di quattro, a parlarci qui (ammesso che lo siamo, più di quattro) o che qualcuno possa cercarci o trovarci. Modifico subito il mio post. diana
RispondiEliminaIl mio parere è un po' diverso, direi anzi che è il contrario. Per esperienza so che quante più tag si utilizzano, tanto meglio è. Te lo assicuro.
RispondiEliminaAlmeno in un blog con numerosi post come il nostro.
Ogni volta che cerco un post lo rintraccio grazie al fatto di aver inserito delle tag in più: a volte un nome proprio, a volte una sottocategoria. Il fatto poi di avere tutte le tags in una pagina è molto comodo, anche se in effetti la colonna di destra si slunga e il comando "fine" viene esautorato.
Mi rammarico spesso, specie nelle playlist, che lo spazio tag non sia più ampio e cio' impedisce l' inserimento dei nominativi per esteso. Certo, una riordinata non farebbe mai male ma sempre mantenedo la dovuta analiticità.
Gli esempi sono molti: la tag "cognitivismo" non significa più niente perchè ricomprende centinaia di post e rintracciare quello che si cerca è estremamente dispendioso; la tag famiglia idem, la tag scuola idem, la tag teologia idem, la tag musica idem. Con poche tag presto tutte sarebbero vane.
Questo post taggato semplicemente "scuola" è già perduto nel gorgo. Come minimo occorre un "mastrocola", un "che tempo che fa".
Poi dipende a cosa servono le tag. A me servono principalmente per rintracciare discussioni già fatte e concetti già chiariti.
Diana, so che era uno scherzo e ti assicuro che mi ha fatto pure ridere!
RispondiEliminaRic, io capisco quello che dici. Poter cercare agilmente i post è essenziale. Però gli esempi che fai non sono corretti. Se voglio cercare un post sulla Mastrocola e trovarlo, non ho affatto bisogno di averla nel tag. Basta sia nel testo del post. Prova ad inserire "Caceres" nel riquadro di ricerca in alto a sinistra e troverai il mio post sui Tango Negro, anche se non è nel tag (OT dell'OT: venerdì sono stati strepitosi!! ma non so se vi meritate il video, visto che avete paccato tutti - se lo metto lo farò solo per Diana, che effettivamente non avrebbe potuto esserci!).
Questa ricerca ovviamente funziona tanto più quanto più specifici sono i termini cercati. Ecco perché ha più senso usare il tag "cognitivismo", cliccando il quale ho l'indice dei post che trattano di questo tema, che non creare la tag Jesper Juul se mi venisse in mente di dedicargli un post, destinato a rimanere unico. Abbiamo da un lato tag quali "musica", assolutamente insensate perché troppo vaghe, e tag quali Eugene Chadbourne insensate sul fronte opposto. E abbiamo tag quali Harry Potter che ci portano a post che nulla hanno a che vedere col maghetto.
Mi rendo conto che ormai è impossibile rimettere mano ai post per dare un senso alle tag, perché sarebbe lungo. Però l'idea di un post una (o dieci!) tag è scorretta, perché contraria alla logica per la quale il meccanismo delle tag è stato creato e perché comunque se devo cercare "Mastrocola" nella lista delle centinaia di tag qui accanto faccio prima ad andare a bermi un caffè. D'accordo che c'è il CTRL+F, ma non si fa prima ad inserire "Mastrocola" nel quadratino di ricerca?
Purtroppo il "quadratino" non è affidabile, specie quando il post è situato anni addietro. Ho esperienza diretta di questi malfunzionamenti e del tempo perduto imprecando. Paroline messe nel quadratino senza esito, e poi, quando rintracci il post, la parolina c' era eccome. Da allora non mi fido più. Senza dire che se voglio sentire o scaricare il pezzo di chadbourne, la tag è l' unico modo per reperirlo: nel testo non esiste il suo nome.
RispondiEliminaComunque io sono giustificatissimo: la marghe ha traslocato nella sua cameretto e la fase è delicata, sara la sera non è disponibile a nulla, gira con l' orologio in mano facendo il conto alla rovescia per la nanna, figurati se possiamo organizzare un' uscita... Quindi, esigo il video!
Ok! Lo metterò. Scherzavo. Oggi ho dimenticato l'iPhone a casa. Domani.
RispondiEliminaIl video è su facebook. Chi non ha ancora la mia "amicizia", se interessato me la chieda.
RispondiEliminax davide - non ho facebook
RispondiEliminax ric: hai quel link all'articolo del corriere su mastrocola? vorrei sostituire il link a muntu con questo (eventualmente, dopo averlo letto, se ci trovo qualcosa di condivisibile)
qualcuno sa perché non posso più firmare con l' account google? se provo a postare, mi disconnette da google... forse c'è un'incompatibilità col mio altro blog su blogger...? diana
Diana, fallo, è gratis!
RispondiEliminaPer l'account non ho idea. A me capita di dovermi riautenticare.
Un regalo per la Mastrocola. Mi raccomando, ascoltatela fino alla fine.
RispondiEliminaE un altro regalo.
garzoncello, godi!
RispondiElimina(sembrava Franco Cardini, alla fine)
ahahaha, grande!
e ora chi glielo spiega alla Mastrocola che se lo vuole vedere deve andare su youtube?
diana
La Mastrocola in video.
RispondiEliminaNon mi trovo tanto in disaccordo con lei sui temi della sQuola. Settimana scorsa stavo parlando con un neolaureato (di quelli che se la tirano xchè c'hanno du laurree: cioè una triennale e la cosiddetta magistrale cioè) e per scherzare ho fatto il verso al C. Bene nella sua interpretazione del Sabato del Villaggio. Nonostante la, pardon, le sue lauree letterarie m'ha guardato come fossi un marziano: era chiaro che non sapesse di cosa stavo parlando.
(scusa, vlad, ho tolto il video dall'intestazione del post. ) dia
RispondiEliminaGrande la Mastrocola da Fazio. Non l'avevo ancora vista. Ce ne fossero!
RispondiEliminaIl video nel post era comodissimo per dare il quadro. Peccato averlo tolto.
video - ah, scusa credevo che fosse lo stesso linkato da vlad in un suo commento. Se vuoi rimetterlo, rimettilo. diana
RispondiEliminaah diana, l'avevi già messo e tolto tu? scusa, ma non l'ho notato. devo toglierlo?
RispondiEliminano, no, tutto a posto vlad. Solo ho cancellato il video nell'intestazione del post pensando che fosse lo stesso linkato in uno dei tuoi commenti. E perché non mi piaceva vedere la faccia di mastrocola nella finestra di un mio post. Ma puoi senz'altro rimetterlo, se vi sembra utile.
RispondiEliminadia
Non ti piace la sua faccia??
RispondiEliminaQui l' articolo sul corriere.
RispondiEliminaPer chi vuole una versione rigorosa delle posizioni divulgate dalla prof., è consigliabile questo libro di Scotto Luzio.
Qui due articoli di Scotto sull' Occidentale.
Si tratta in fondo sempre della solita vecchia oppposizione: Educazionisti contro Istruzionisti.
Il punto debole della polemica consiste nel fatto che per appurare se la scuola funzione puoi stabilire tu cosa significa "funzionare".
Un po' come per certi indici che vorrebbero misurare lo sviluppo civile delle Nazioni: la Svezia vince e si capisce facilmente il trucco. Si tratta in effetti di indici che più che altro misurano la "svedesità" di un paese. Ma nessun paese è più svedese della svezia.
grazie ric per i riferimenti. Ora potrò leggere con calma. Prima impressione:
RispondiEliminasenz'altro d'accordo sull' abbassare l'età della scuola dell'obbligo. 14 anni. Chi vuole incontrare la Mastrocola potrà farlo. Non deve essere imposta a chi occuperebbe meglio il suo tempo in altri modi (e ce ne sono di altrettanto nobili, formativi, efficaci e utili). diana