martedì 22 febbraio 2011
LEVI RULLA
E' uscito l'ultimo album di Levi Weaver, "The Letters of Dr Kurt Gödel", interamente ascoltabile e scaricabile qui.
Lo seguo da quando ric me lo ha fatto conoscere con questo video
Qui la sua fantastica versione di Idioteque dei Radiohead.
Un suo piccolo film in nove minuti: What This Looks Like
(...) my dad was an ordained missionary to the rodeo cowboys, so we would all pile into a camper on the back of a pickup truck and just go from rodeo to rodeo, church to church. I mean, we had a home in Texas, but every summer we would leave around the end of May/first of June, and we wouldn't get back home until like October. The grass would be all grown up, and it was this huge ordeal to get the place looking liveable again. Everyone at the various churches used to be just amazed, like: 'Wow, how do you do that? You have a family of five living in a camper?' But to us, it was just normal. If you're raised from birth living like that, you don't realise just how abnormal it must seem to everyone. (...) My parents are absolute heroes. My dad for being so insistent on keeping his family with him, and not just leaving us for long periods of time to 'do the Lord's work'. For him, the Lord's work was to keep his family healthy, and to do that you have to keep them a huge priority, That has been a great example for me. When I think about being a musician, with the touring and the recording and just all the eventualities that will entail, I'm really grateful to have grown up under the example of my dad. My mom, I think, was probably everybody's hero - to be able to maintain a family atmosphere and keep a tiny little camper clean with three boys growing up in it, and to have us looking presentable every Sunday morning for a new church that would be meeting us for the first time, that was just huge and I never realised it until I was older. I think a lot of women looked up to my mom. Or pitied her. Maybe a lot of both.
(L'intervista qui)
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Bè, non è male. Dovrei riascoltarlo bene (oggi sono in convalescenza ieri avevo 40, per cui ho un sacco di tempo), ma darei cmq un buon voto. Sai cos'ha? Non è lagnoso per niente e questo per me è gia estremamente positivo. Goodbye Vivian è un buon pezzo.
RispondiElimina40 di febbre... poveraccio! Spero che tu stia meglio.
RispondiEliminaLe mie preferite: String Theory e We're tornadoes when we dance.
Sto scrivendo a tutte le trasmissioni radio che conosco, promuovendolo. Se vi piace, suggeritelo anche voi.
Devo ancora applicarmi alla lettura dei testi, però. E' un concept album, e mi incuriosisce capire in che cosa è scattato il gemellaggio con Godel.
Un cantautore/rocker sempre molto curato. Sto tentando di scaricare il disco per sentirlo con più calma e magari: 1.mettere qualcosa in playlist e 2. capire il riferimento a godel. Chi ha riconosciuto il film di Idioteque? Sembra qualcosa tra il noir e il surrealista: le mani mozzate mi ricordano Vigo (oltre a Piccolomo) ma il film non mi sembra dei suoi.
RispondiEliminaQui il video che ci ha fatto scoprire Weaver (recuperato in un secondo anche grazie all' ipertaggaggio, devo dire)
sì, il video l'ho linkato anche nel post... caspita l'avevi già scoperto due anni fa!
RispondiEliminasto cercando di sondare il terreno e capire se c'è la possibilità di organizzare un piccolo tour italiano (verrà in Inghilterra a suonare, quest'anno, molto probabilmente). In piccoli club, naturalmente. Se conoscete sale o locali da segnalarmi (a cui proporlo) al nord, ve ne sarò grata. Kaki King è venuta così la prima volta, in Italia. diana
Avevo letto il post sul telefonino ieri: ricordavo che ricordavi la prima occasione d' incontro ma non ricordavo che avevi messo il link al video.
RispondiEliminaCavolo, ma adesso fai anche l' impresario musicale. Qui di locali è strapieno, ai miei tempi il Rolling Stones a milano andava per la maggiore, ma anche tunnel, magazzini, bloom. Lui è un tipo tale per cui si puo' pensare ad un teatro raffinato come ad un centro sociale. Purtroppo quel che manca sono i contatti, io ho mollato completamente la scena da anni, figurati ora da neo-papà...
p.s. ma scusa non riesci più a loggarti? Compari sempre come anonima.
se provo a postare come account google mi dissconnette, ci penserò con calma a risolvere.
RispondiEliminaPer Levi: non so come si fa l'impresario, ma mi piacerebbe trovargli qualche data in Italia - se verrà in Europa. Penso che meriti di essere conosciuto. Sto chiedendo aiuto anche ai miei nipoti, io non conosco i locali giusti....
dia
x ric che se lo chiedeva: ho scoperto che il film in B/N di cui compaiono alcune immagini nel video di Idioteque è "Un chien andalou" di Bunuel/Dalì.
RispondiEliminaE mi sembrava un déja vu.
RispondiEliminaMi è arrivata ora la risposta di Levi, al quesito di ric sul riferimento a Godel:
RispondiEliminaAs for Gödel - I initially chose him because of his incompleteness theorem. The basic idea is that no number system can be both "complete" and "logical" - that the only numeric logic is in incompleteness. In a rather non-linear fashion, it felt to me like his mathematical conclusions also made sense in non mathematical situations. I'm not sure if I accomplished it or not, but I hoped to almost translate that pure logic into a human setting. That we are all incomplete; if we claim to be complete, that is an illogical conclusion.
However, it was only after I chose Gödel that I found out more details about him that made it a more perfect fit. He moved a lot, leaving behind many "homes", he spent time in an asylum (I felt I was actually going insane for awhile working on this album), he was a theist (spiritual themes run through the record), and he eventually starved himself to death (no real correlation to the album, but definitely adds credibility to the "insanity" angle).
Svelato l' arcano. Grazie!
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