La nana - affetti e dispetti -
Capire questo film significa innanzitutto capire se sia finito bene o male.
Prima di ogni cosa bisognerebbe sapere quel che accade: qui un buon resoconto di fatti ed emozioni.
Raquel è una serva, si accontenta di poco: una stanzetta, la sua tv, i tre peluche, le quattro foto del passato, il suo ruolo di serva...
A volte siamo orgogliosi della nostra austerità: liberi dalle cose, liberi dai bisogni!
Salvo scoprire con sorpresa che ogni giorno è una battaglia per difendere quel poco che abbiamo. Ma c' è di più: siccome quel poco è tutto, combattiamo all' ultimo sangue degradandoci fino a sprofondare in un baratro di grettezza. Una volta perso il rispetto per se stessi la caduta si autoalimenta sospingendosi da sè sempre un passo oltre, e quando tocchiamo il fondo cominciamo a scavare.
La condizione servile, con l' obbedienza che implica, è stata spesso vista come una via mistica. Una via a volte coronata da successo! Ma ci vuole un film americano per raccontare storie di quel genere. Purtroppo Raquel è capitata in un film d' ispirazione Europea - cileno, per la precisione -, che dalle pratiche mistiche importa solo i nevrotismi, tocca dunque arrangiarsi.
Per fortuna arriva Lucy a disincastrare la protagonista dall' impasse in cui è caduta, è lei che in quel ramo secco ci farà intavedere un germoglio. Come fa? Dapprima la spiazza inventendosi soluzioni sorprendenti ogni volta. Una specie di schock-therapy.
Ma soprattutto la salva grazie al fatto che l' amore è contagioso: Lucy è stata amata, è dunque pronta ad amare chi amerà, chi amerà, chi amerà...
Le scene migiori del film hanno tutte a che fare con la maldestra inaugurazione di una nuova persona.
1. Raquel ride per la prima volta, non sa bene come fare. Fa niente, Lucy sorvola su queste difficoltà.
2. Raquel è capita per la prima volta. Non sa bene come ricevere un abbraccio. Non fa nulla, Lucy abbraccia sempre e comunque.
3. Raquel vuole dire la sua felicità. Ha telefonato alla mamma lontana per vent' anni bofonchiando sempre le stesse quattro banalità di rito, ma oggi le trema la voce, vorrebbe dire altro... guardando Lucy accederà al vocabolario della naturalezza.
5. Raquel è amata ma non è pronta a dire di sì. Non fa nulla, potrà confidarsi con Lucy, rinviare finchè vuole.
6. Lucy se n' è andata e Raquel vorrebbe correre, fare Joggin come faceva l' amica: userà la sua "battuta" per scudarsi dal fastidioso stupore degli altri per questa sua "strana" trovata. Poi s' infilerà la tuta, le cuffiette, proprio come faceva Lucy, comincerà un goffo movimento catatonico che andrà via via sciogliendosi... sentirà di essere sospinta da qualcosa, non sa cosa: forse è la musica, forse è Lucy, forse siamo tutti noi.
Forza Raquel!
Non so se il film finisca bene o male, io sono abbastanza fiducioso.
L' imitazione dopotutto è una buona via per giungere alla felicità. Non lo dico io. Affidarsi ad un progetto originalmente concepito ci mette nelle mani dei nostri mille bias cognitivi che sulla lunga distanza si fanno via via giganteschi. Lo dico anche guardandomi allo specchio: dopo mille peripezie mi sono sposato ed è arrivata la mia bambina, cosa ho mai fatto per meritarlo? Nessuna impresa, ho fatto quello che fanno tutti! Anche Raquel sembra avere l' umiltà di mollare il suo micragnoso progetto abbarbicato intorno a strani totem quali il telecomando o i peluche. Sembra aver radunato le forze per seguire passo passo la luce di quella strana cometa che ha visto come in un' epifania baluginare negli occhi di Lucy. Sembra pronta ad "affidarsi". Raquel ha fatto un incontro, direbbe un ciellino. Anche se l' inizio è una pedissequa quanto tenera imitazione ho l' impressione che presto anche Raquel potrà correre come un' antilope dell' altopiano.
Forza Raquel!
p.s. adesso un paio di avvertenze per chi guarda il video: 1. Raquel chiude regolarmente fuori casa le colleghe di cui è gelosa. Ma un giorno arriva Lucy come aiuto, verrà spiazzata dalla strana reazione della ragazza ai dispetti che hanno annichilito i suoi predecessori. 2. Raquel usa la varichina per disinfettare con rabbia e in modo ostentato la vasca dove la collega ha appena fatto il bagno. Lucy, e qui non è la sola, si accorge che in questo atteggiamento qualcosa non va. Lucy, e qui è invece la sola, si accorge che manca un abbraccio.
Come ce l'hai? Hai modo di metterlo in streaming?
RispondiEliminaè incredibile come ogni cosa si presti a interpretazioni e letture diverse. Ma sì, certo, forza Raquel!
RispondiElimina(ah, se qualcuno fosse andato ad abbracciare borghezio quando disinfettava i vagoni del treno, magari un memores domini come Formigoni. Invece... lui buttava giù il parchetto delle gioie! E tu magari hai già pronta la meditazione del vangelo che dimostra perché ha fatto bene. E magari hai pure ragione.)
ho letto ora la recensione e ci ho capito di più. Davvero interessante, da vedere. Tra l'altro, il tema ha a che fare con il post precedente, la dignità della donna e la responsabilità.
RispondiEliminaQuell'"autorità imperiale" esercitata in casa fa sempre gola, lo vediamo tutti i giorni entrando nelle case anche di chi altre scelte ne avrebbe.
Scusa diana, hai detto quattro cose e sono riuscito a non capirne tre:
RispondiElimina1. perchè dici che tutto si presta a interpretazioni differenti?
2. cosa diavolo c' entra il parchetto delle gioie?
3. cosa diavolo c' entra la dignità femminile?
Davide, se hai un po' di pazienza tra poco te lo rendo disponbile. In realtà sarà disponibile per tutti, anche per diana.
Qui il film è scaricabile per intero da tutti.
RispondiEliminax ric
RispondiEliminascusa, quando non ho voglia di lavorare, perdo tempo e scrivo a vanvera. Provo a piegarmi, per quello che vale:
1.
è incredibile come ogni cosa si presti a interpretazioni e letture diverse.
questa era solo una prima impressione ricavata dalla sola visione del video e dal tuo discorso sull'imitazione. Io avevo fatto associazioni diverse, tutto qui. Le mie non escludevano le tue, anche se in quel momento erano diverse.
2.
(ah, se qualcuno fosse andato ad abbracciare borghezio quando disinfettava i vagoni del treno, magari un memores domini come Formigoni.
Borghezio disinfattava i vagoni, come Raquel la vaca della serva usurpatrice. Una persona che aspirasse a incarnare il modello di Gesù avrebbe potuto correre ad abbracciarlo, magari, per sollecitarne il 'risveglio'. Un po' polemicamente, invece, notavo che Formigoni (di cui mi avevi detto che era un 'memores domini'), invece di abbracciare borghezio abbatteva il parchetto dove oggi sorge (se non sbaglio) il palazzo della regione (ne parlavano a proposito del video di Elio).
3.
E tu magari hai già pronta la meditazione del vangelo che dimostra perché ha fatto bene.
qui mi riferivo alle (interessanti) meditazioni in cui cerchi di conciliare il sano spirito imprenditoriale e il pragmatismo mercatista col dettato cattolico. (Se ho capito bene)
4.
E magari hai pure ragione.)
qui alludevo al fatto che spesso sei convincente.
5.
Tra l'altro, il tema ha a che fare con il post precedente, la dignità della donna e la responsabilità.
qui effettivamente ci voleva la palla di cristallo, per capire il nesso. Mi riferivo al fatto che oggi molte donne scelgono liberamente di continuare a esercitare il potere (autorità imperiale) in casa, a volte in modo molto improprio (controllo, manipolazione, ricatto affettivo), anche quando potrebbero non farlo. Anche quando avrebbero altre opzioni. Qui Berlusconi e Drive In non c'entrano (responsabilità). E quando combattiamo all' ultimo sangue degradandoci fino a sprofondare in un baratro di grettezza (dignità), una volta perso il rispetto per se stessi la caduta si autoalimenta facendo vittime e ostaggi tra chi ci sta intorno (figli e mariti).
p.s. provo a spiegarmi, non a 'piegarmi'. Lapsus freudiano.
RispondiEliminaMitico! Grande anche Diana, lapsus inclusi.
RispondiEliminap.s. x davide
RispondiEliminae che ne dici della 'vaca'? eh, alla faccia dei lapsus antifemministi. Tieni presente che il tasto della S sulal tastiera è saltato. Quindi sasso può uscire ao, se non spingo sul pispolo a tremila.
DIANA:
RispondiElimina1. sì ma la tua qual era? di interpretazione, itendo.
2. sempre a mischiare politica e religione, come se la laicità non fosse stata ancora inventata. Gesù non faceva il sottosegretario a montecitorio (la voglia di crociata oggi ti scappa in continuazione, eh?).
3. vedi 2
4. vedi 2
5. posso essere d' accordo, ma questa gamma di sentimenti non mi sembra proprio uno specifico femminile, tanto è vero che io la capisco traendola dall' esperienza mia personale, che non è certo quella di una donna.
1. - niente di importante, cose estemporanee
RispondiElimina2.3.4. - per forza, sono un prete! (ma contraria alle crociate - vedi tua spiegazione del questionario di haidt)
5. - questa gamma di sentimenti non mi sembra proprio uno specifico femminile. Senz'altro! Infatti non ho ancora capito quale sia questo specifico femminile.
Ma i preti non sono crociati (del resto, se vedi il mio test allegato, io sono più prete di te).
RispondiEliminaChe tu sia "pretesca", anche se meno di me, ne sono convinto, ma che tu sia contraria alle crociate lo sono molto meno visto che anche qui auspichi un Formigoni interventista nel nome di Gesù.
Come se non bastasse sull' altro thread dicevi: "che ognuno faccia quel che crede", implicitamente avvallando l' atteggiamento del crociato, visto che la lipperini, per esempio, è ora tutta impegnata in questo genere di imprese.
hai ragione.
RispondiEliminaPerò io non ho detto che voglio che Formigoni vada ad abbracciare Borghezio. Solo che mi sarei aspettata che lo facesse, in quanto memores domini. (C'è differenza, vero, tra chiedergli di farlo e aspettarsi che lo faccia per ritenerlo credibile come memores domini?)
Ti saresti aspettata che F. compisse un' azione politica in nome di Gesù? Ma forse F. non è un crociata, essere Memores non lo implica.
RispondiEliminaMagari F., per esempio, dà del suo ai più poveri senza sentire la necessità di fare leggi che concedano privilegi ai poveri.
Si chiama laicità e distingue tra agire morale e agire politico.
perché, abbracciare Borghezio è un'azione politica?
RispondiEliminasì, capisco, comunque.
Però non hai risposto alla mia domanda:
sono la stesa cosa a) promuovere una crociata e b) aspettarsi qualcosa (in questo caso, coerenza) da qualcuno, per giudicarlo credibile ? (lacia stare il caso di F, parlo in generale, chiedendoti se c'è differenza tra le due posizioni)
Borghezio è un uomo politico che conduce la sua azione politica in quel modo e a cui puoi e devi rispondere politicamente. Mica è un malato di nervi che devi curare, sta meglio di noi!
RispondiEliminaSe proprio vuoi aiutare chi è in difficoltà, hai solo l' imbarazzo della scelta.
Ora tu vorresti che F. facesse politica nel nome di Cristo! Più integralista di così.
Io vorrei, per esempio, vorrei un libero ingresso per gli immigrati, ma mica perchè voglio bene agli immigrati. Vorrei anche che gli immigrati non godano di alcun aiuto nè di alcun privilegio. Mica perchè voglio male agli immigrati (tanto è vero che se ne vedessi uno in difficoltà probabilmente lo aiuterei).
Un conto sono le regole etiche, un conto sono le regole del gioco. Queste ultime servono per consentire a ciascuno di cercare la propria felicità, anche grazie all' adozione di un' etica. Si chiama laicità.
Con i vari Borghezio lo scontro è sulle regole del gioco (magari lui è un uomo più generoso di noi).
......
Desiderare che i mussulmani si convertano tutti non è fare una crociata. Anche se spesso puo' essere il prologo ad una crociata.
dimentichiamo Formigoni. Diciamo che sulal filoofia politica di Formigoni hai ragione. E che il suo essere mentores domini non gli impone la coerenza che pensavo gli imponesse.
RispondiEliminatorniamo a questa frase:
...che tu sia contraria alle crociate lo sono molto meno visto che anche qui auspichi un Formigoni interventista nel nome di Gesù.
NON PERVERTIRMI ILL LINGUAGGIO! TZK!
NON HO AUSPICATO UN CAVOLO!
Ho solo detto che da tizio mi sarei aspettata caio. E tu mi hai detto: no, sbagli se ti aspetti caio, perché tizio non ha la tua idea di coerenza o di quel-che-l'è. Ok. Bene.
Da tutto questo - cioè da una mia eventuale cattiva interpretazione della filoofia politica di tizio - come arrivi ad affermare che non sono così contraria alle crociate come dico?
questa è una cosa che mi fa impazzire, quando mi spostano leggermente il piano del discorso. Oppure mi sembra che lo facciano. Oppure lo faccio io. Ecco, vedi, ora sono nel pallone.
A presto, devo finire un lavoro se no mi menano.
dedurre che sarei propensa alle crociate?
utto questso,
mi sono anche denticata di cancellare due righe.
RispondiEliminagame over!
E TENETE PREENTE CHE NON HO IL TATO DELLA ESE ULLA TATIERA!
RispondiEliminaMa scusa diana, memore dell' abbraccio di Lucy, sei tu che hai detto che avresti voluto vedere Formigoni abbracciare Borghezio.
RispondiEliminaIn effetti Gesù ci chiede di abbracciare i bisognosi, come Raquel. Da qui la tua richiesta che i due politici si abbraccino, di una politica all' insegna di Gesù. Come fai quindi a togliere di mezzo quel che si è detto su F. e B. se poi vuoi discutere e mettere in dubbio di aver mai fatto una richiesta di integralismo?
Si, perchè tu richiedi condotte integraliste.
Ora, 1. Borghezio e F sono due politici e non dobbiamo mischiare Cesare con Dio se non vogliamo ricadere nell' integralismo.
2. Borghezio non è certo un bisognoso, sta meglio di noi di salute e di nervi. Direi che i veri bisognosi hanno la precedenza.
La tua richiesta al memores F, quindi, o è integralista (se vale 1) o è semplicemente sballata (se vale 2). Per me è una richiesta sia integralista che sballata.
Altra cosa è richiedere ad F, per esempio, la verginità. Lui infatti è COERENTEMENTE casto, ma non ne fa certo un fatto politicamente rilevante. Altra cosa sarebbe richiedere a F. una vicinanza ai bisognosi nella sua vita privata, e infatti, COERENTEMENTE, il suo coinvolgimento in organizzazioni del volontariato è di lunga data.
Cio' non toglie che nella sua vita pubblica debba evitare come la peste ogni legislazione improntata alla compassione. In questo caso la disgraziata "COERENZA" si chiamerebbe INTEGRALISMO.
ric, vuoi che venga sotto casa tua e mi dia fuoco? eh?
RispondiEliminaLASCIAMO STARE FORMIGONI
DO' PER BUONA LA TUA ARGOMENTAZIONE. NON E' TENUTO A... ECC.
concentriamoci sulle mie aspettative sballate e/o integraliste. Diciamo che derivano dalle mie fondamenta morali. In un precedente post sul test di haidt hai detto che 1) si può essere puritani e scegliere di non aderire/partecipare a crociate (puritane), le due cose non sono necessariamente collegate (per es. se credi che etica e politica debbano preferibilmente restare separate, o altro). Io credo di funzionare così: sono moralista ma non portata per la crociata.
Ammesso che mi aspettassi un comportamento x da Formigoni (diciamo che sì, erroneamente, me lo aspettavo, sono un prete): IN COSA QUESTO MI RENDE PROPENSA ALLE CROCIATE???? Se basta un giudizio morale, personale per essere inclusi fra i crociati, cade il tuo punto 1.
DANDO PER BUONO TUTTO IL RESTO, PUOI DIRMI SOLO SE PER COLLEGARE LA MIA ASPETTATIVA SBALLATA/INTEGRALISTA ALLA MIA PROPENSIONE ALLE CROCIATE DEVE CADERE IL TUO PUNTO 1)?
BASTA UN SI' O UN NO.
forse è più chiaro scritto così:
RispondiEliminaDANDO PER BUONO TUTTO IL RESTO, PUOI DIRMI SOLO SE PER COLLEGARE LA MIA ASPETTATIVA SBALLATA/INTEGRALISTA (NEI CONFRONTI DI FORMIGONI) ALLA MIA PROPENSIONE ALLE CROCIATE, DEVE CADERE IL TUO PUNTO 1)?
Prima di tutto una precisazione terminologica di cui colgo il bisogno quando dici: "sono moralista ma non portata per la crociata".
RispondiEliminaMa moralista e crociata sono la stessa cosa.
Entrambi vogliono convertire o comunque combattono cercando di danneggiare chi ha preferenze diverse dalle loro nella speranza di far mutare atteggiamento alla contro parte. La femminista che si scaglia contro la velina è il caso classico di questi giorni.
C' è una bella differenza tra il tenere una condotta morale (avere certe preferenze etiche) ed essere moralisti (adoperarsi attivamente per cambiare quelle altrui). Una differenza che ho sottolineato ancora in altra occasione distinguendo tra puritanesimo e crociatismo puritano.
Venendo a F., io poi non è che ti capisca del tutto: prima dici enfaticamente "lasciamo stare Formigoni", dopodichè, entrando nel merito, attacchi parlando proprio di F. "... ammesso che mi aspettassi che Formigoni...".
Ma allora, vuoi parlare di F o no? Non ho mica ben compreso.
Magari vuoi parlare di quel che fa F. nel suo privato? del memores? Ma di quello abbiamo parlato dicendo come sia lecito aspettarsi che sia vergine, che sia aperto al prossimo, eccetera. E infatti, non a caso, è proprio vergine, aiuta il prossimo eccetera. In questo senso le nostre aspettative sono soddisfatte.
Quanto all' ultima parte del tuo discorso. Aspettarsi che Tizio tenga un certo comportamento morale non è moralismo. Auspicare che tenga un certo comportamento nemmeno. Ma spesso, non lo si puo' negare, questo "desiderio" è il prologo della crociata.
Ammettiamo che X divorzi dalla moglie e si presenti poi alle elezioni. Io avrei auspicato che non divorziasse, e fin qui ok. Se poi però non lo voto per il semplice fatto che ha divorziato, allora sono un moralista/crociata. Lo stesso dicasi qualora abbia tradito la moglie.
io colgo il bisogno di dirti che ho cominciato parlando di Formigoni, poi sono rimasta colpita da una tua affermazione (per cui risulto propensa alle crociate per un giudizio espresso sulla coerenza di F ).
RispondiEliminaHo momentaneamente spostato l'attenzione su questa tua affermazione, perché mi sembrava in contraddizione con questa tua altra affermazione, espressa nel post precedente sulla Dignità e sul test di Haidt: Uno puo' essere "puritano" ma non prestarsi a "crociate puritane". Uno puo' scegliere la castità ma sentire come assurda l' estensione generalizzata della castità."
Questa tua affermazione assolve F. dal dover compiere il gesto politico di abbracciare Borghezio, e anche me dall'essere considerata una che "si presta alle crociate" per il solo fatto di avere espresso una mia preferenza personale, privata in materia di condotta privata.
Infine ti ho chiesto se per definirmi propensa alla crociata, sulla base di una preferenza personale e privata (di qualunque tipo sia, integralista o no), dovesse cadere il tuo punto 1) (Uno puo' essere "puritano" ma non prestarsi a "crociate puritane") oppure no.
Infine, ancora, ti ho chiesto di rispondere solo a questa domanda, e solo con un sì o un no.
c'ho il cerino in mano, che faccio, mi devo dare fuoco per avere un sì o un no a questa domanda?
Infine: non ho mai fatto crociate neppure "in difesa dei bambini" (non mi sono mai intruppata in movimenti e associazioni, niente, continuo a puntare sull'esempio e la consapevolezza, non su azioni poliziesche di controllo sociale o interventi aggressivi nel privato). Neppure per il Ritalin. Ho studiato le varie associazioni (Giù le mani dai bambini, per es.) e mi sembravano piene di fanatici poco interessati a un'indagine onesta dei fatti e più interessati alla militanza bellicosa. Come quelle antipedofilia.
Allora, tu avresti auspicato che che "F abbracciasse B."
RispondiEliminaMa, come abbiamo stabilito, se "F abbracciasse B" realizzerebbe una crociata visto che mischierebbe politica ed etica.
Dunque tu auspichi una crociata. Tu hai espresso una preferenza, ma non una preferenza etica qualsiasi, una preferenza personale sul fatto che si debba tenere una crociata.
Esprimere una preferenza etica e non essere automaticamente dei crociati è un conto. Ma esprimere una preferenza in favore di una crociata è un po' diverso.
Evidentemente, chi spera e auspica che si tenga una crociata morale, un po' crociata-dentro lo è. Un po' tanto, direi.
Veniamo quindi alla tua domanda secca.
Avere "preferenze etiche" non significa essere crociati e quindi risponderei "no" alla tua domanda secca.
Salvo che "avere preferenze per le crociate", come in questo caso, significa esserlo nello spirito, quand' anche non si partecipi attivamente, e quindi risponderei "sì" alla tua domanda secca.
C' è una bella differenza tra il tenere una condotta morale (avere certe preferenze etiche) ed essere moralisti (adoperarsi attivamente per cambiare quelle altrui).
RispondiEliminaIl Vangelo non si accontenta del fatto che tu tenga una condotta morale.
"Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. (Mc 16, 15-16)
Poiché "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri" (Mt 13,35), e non si può certo pretendere di amare qualcuno lasciando che sia "condannato", è ovvio che l'atteggiamento cristiano non può essere "fai quello che ti pare, tanto io sono a posto". Quindi la distinzione che fai tra moralità e moralismo è capziosa.
Ovviamente il discorso non può estendersi alla pretesa che gli altri conducano una vita moralmente ineccepibile. Anche perché chi può affermare di condurla completamente? E poi tre vangeli concordano:
Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro. (Lc 9,5)
Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro (Mc 6,11)
Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. (Mt 10,14)
Nessun invito a crociate, conversioni forzate, sgozzamento di infedeli e simili nei Vangeli, dunque.
Ma che le leggi non siano immorali mi pare una pretesa legittima.
oddio, mi sembra di scivolare sulla schiuma che sparano sulla pista di atterraggio di un aereo in avaria.
RispondiEliminaè stato interessante comunque, anceh se non ci si riesce a incontrare nel ragionamento. Forse per limiti miei.
Ma davide, un cattolico, in genere, non ha nessun problema ad essere etichettato come "moralista": è da sempre perseguitato da qull' "insulto".
RispondiEliminaIl problema ce l' hanno coloro che in passato hanno ripetutamente usato l' insulto e ora si trovano a doversene "difendere" poichè sono i primi moralisti sulla piazza (vedi anche il post di questa mattina).
***
La legge, secondo me, dovrebbe essere amorale, il che a volte significa anche immorale. Esempio: la legge europea proibisce ogni forma di aiuto alle fabbriche nazionali in difficoltà. Cio' significa che molte famiglie andranno sul lastrico. E' una legge giusta ma anche immorale visto che il precetto evangelico parla chiaro: aiuta il tuo prossimo. Per fortuna dice anche di tener separati dio e Cesare, ovvero dice che il precetto di cui sopra vale per noi e non per il politico.
Non concordo sulla conclusione. Se il bene del prossimo coincidesse con tenere aperte le fabbriche in difficoltà con gli aiuti di stato, sarebbe giusto ed morale farlo.
RispondiEliminaPoiché spesso non è così (si fa un piccolo bene a qualcuno per poco tempo, e si fa un grande danno a tanti e per lungo tempo), allora è sbagliato.
Senza un giudizio morale in politica non si arriva da nessuna parte.
Diana, fai un gran casino proponendo una fattispecie contorta del tipo "sono un crociata se auspico che le crociate si tengano anche se poi non ci partecipo e mi limito a desiderarle aspettandomi che si tengano?..."... e poi ti lamenti se le cose sono complicate.
RispondiEliminaNon potresti essere un po' più lineare?
E' che tu, secondo me, senti alcune parole come "accusatorie" indipendentemente dal loro significato analitico.
Ci sono parole simpatiche come "responsabilità" e altre antipatiche come "colpa", per cui bisogna usare la prima anche se la stessa identica cosa si puo' dire usando la seconda. "Crociata" adesso è una parola antipatica, e quindi bisogna far di tutto per non essere dei crociati. Ma questo atteggiamento è la via maestra per finire nei labirinti!
Io penso che le contorsioni nascondano sempre qualcosa. Non vorrei essere indiscreto ma forse sei una normalissima moralista che spesso simpatizza per le crociate, almeno per alcune, ma che non vuole ammetterlo a se stessa e si rifugia dietro ragionamenti tortuosi. E' difficile trovare degli integerrimi che non siano anche moralisti. Savonarola era perfetto, roberspierre un incorruttibile...
Mi sbaglio?
non lo so più.
RispondiEliminaEppure, di fronte a famiglie in difficoltà per la perdita di un posto di lavoro penso che IL POLITICO non debba aiutare mentre IL CRISTIANO sì. Questo testimonierebbe una differenza tra la REGOLA OTTIMALE e l' ETICA OTTIMALE.
RispondiEliminaLo scontro tra i cattolici Sturso e La Pira dopo la chiusura del Pignone a Firenze è d' antologia in merito (Cattolici contro - rubettino edizioni).
Voglio solo agiungere che alcuni precetti etici funzionano anche come regole. Il "non uccidere" è un esempio.
Io credo che sia il cristiano che il politico dovrebbero aiutare. Il punto in questione circa il tuo esempio non è il "se", semmai il "come".
RispondiEliminaDiana, prendersela contro le "parole antipatiche" ci spinge piano piano a diventare "intellettuali di sinistra".
RispondiEliminaLo avevamo visto chiedendoci come mai la maggioranza degli intellettuali fosse di sinistra; tra le altre avevamo avanzato l' ipotesi che per sostenere tesi arzigogolate che aggirino la via più diretta occoresse un grande sforzo intellettuale che solo pochi sanno mettere in campo.
hai ragione anche tu.
RispondiEliminaIo mi trovo nella condizione di essere stata nutrita e cresciuta per diventare 'intellettuale di sinistra'. Quando poi ho cominciato a capire l'ipocrisia (e l'aberrazione logica - e morale) di certe implicazioni, però, era troppo tardi. Mi sa che sono condannata.
Seppellite il mio cuore a Wounded Knee affinché il mio spirito possa tornare a correre libero per le praterie. Amen.