venerdì 11 febbraio 2011

Gattaca

Finalmente abbiamo visto Gattaca: in un futuro futuribile, la fonte d' informazione primaria - soprattutto nei colloqui di lavoro - sono i test genetici; senonchè, anche quel settore è infestato da truffe. La corrotta natura umana arriva ovunque: fatta la legge trovato l' inganno.

Stando al film, la genetica sarebbe un buon viatico verso intollerabili discriminazioni. Gli uomini vengono divisi tra validi e non-validi.

Purtroppo non si tiene conto di un elementare considerazione: lo stereotipo della genetica, molto semplicemente, si sostituirebbe agli stereotibi che usiamo già oggi (razza, sesso...). Con un pregio: sarebbe più accurato.

Nulla ci viene mostrato circa il fatto che la disponibilità di una simile preziosa fonte di informazioni, consentirebbe il superamento di stereotipi più rozzi ma non meno indispensabili.

In combutta con la libertà contrattuale, eliminerebbe o ridurrebbe al minimo le inefficienze da asimmetria informativa e statistical discrimination.

Questo portato liberatorio sfugge al film che preferisce concentrarsi su altro.

Una pecca a cui ne aggiungo altre tre:

1. le truffe sono abbastanza inverosimili; Per chi resta chiuso ed impaurito verso questo futuro a tinte fosche, è un' illusoria consolazione pensare di trovare un alleato nelle truffe. Un po' come chi pensava che l' espansione della rete telematica fosse stoppata dal proliferare dei virus. Hai voglia...

2. il protagonista, un "non valido", sembra il più determinato di tutti (sogna il suo sogno molto più intensamente degli altri): strano visto che la "determinazione" è uno dei tratti caratteriali dove la genetica ha più da dirci.

3. il credente, per quanto dipinto con simpatia, risulta poco più di un oscurantista che agisce in dispregio della ragione.

Ma il film ha soprattutto un merito che è tipico dei film americani: ci cala nell' ambiente ideale per riflettere in modo proficuo sulle sue eventuali pecche. Ci si dissocia, forse, ma si esce senz' altro edificati.

***

Nel video: nasce un bambino di dio, uno che poi da grande dovrà "rifarsi il trucco" ogni volta che va al lavoro.

4 commenti:

  1. "Asimmetrie informative"? Mi pare ce ne siano parecchie in questa lettura del film.

    Gattaca è uno dei film più belli e profondi di sempre. Tutt'altro che parziale, indaga a fondo sulle conseguenze di una certa rotta che purtroppo è stata presa a rotta di collo da certa parte della "civiltà", quella con maggiore self-confidence, quella "progressista". L'unico baluardo rimasto in Occidente a dire "forse è meglio darsi una calmata" è la Chiesa cattolica. So che è la rotta che ti piace, al punto da acciecarti fino a perdere di vista il senso del film.

    Senso che mi pare chiarissimo: il film non mette in discussione il fatto che lo screening genetico porti nella maggior parte dei casi ad una società più efficiente, a coppie più compatibili fisicamente (non più felici, ma per questa impostazione mentale il grado di felicità-benessere è misurabile su questi parametri), a lavoratori più adatti, a studi e carriere "scelti" razionalmente dal computer. Non vedo questo messo in discussione nella vicenda narrata. Quello che il film mette in discussione è altro: è l'efficientismo l'unico parametro che deve determinare le scelte? L'uomo è fatto solo di questo?

    Sul punto 3, credo tu non abbia colto che il punto di vista proposto è proprio l'opposto: il credente viene visto dalla società efficientista come oscurantista, non dall'autore del film. Ma oscurantista il credente non è: è proprio il contrario! E' l'unico illuminato! E ho la sensazione che quello che ci dici con la tua lettura del film è un'altra cosa: TU vedi il credente come oscurantista. Perché per te chi lotta strenuamente affinché si impedisca la selezione degli embrioni è un oscurantista (in fondo è lo stesso discorso, preciso identico, che fai nell'altro thread sulle famiglie: chi si oppone a certi cambiamenti, diciamo all'"evoluzione" sociale "naturale", per te sbaglia). E siccome ad opporsi a queste cose sono sostanzialmente SOLO i credenti, ecco che per te i credenti diventano oscurantisti. E ti trovi poi nella peculiare condizione di voler essere credente, pur andando contro a quanto la Chiesa (comunità dei credenti) afferma PERENTORIAMENTE su queste materie.

    Una società come quella di GATTACA è disumanizzata.

    Il punto alla radice di tutto è sempre lo stesso. Vogliamo un liberalismo totale oppure no? Se lo vogliamo, crediamo nell'autodeterminazione dei sistemi: niente discussioni a priori, lasciamo fare tutto alla come viene viene, tanto poi si aggiusterà. In fondo il mondo non è saltato per aria nemmeno con la scoperta della bomba H, no?

    Io non la penso così, credo che vada lasciata la massima libertà possibile (personale, di impresa, di ricerca, di aggregazione politica, di stampa, ecc.). Ma dei limiti forti ci devono essere, perché nella natura umana è presente il male, ed opera potente. E non solo il male inconsapevole, anche se in questa discussione questo dettaglio è inessenziale.

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  2. L' efficientismo lo vedo bene, e contesto il film perchè si limita a far vedere solo quello e in una luce deteriore.

    Tu preferiresti essere valutato sulla base di stereotipi rozzi o con metodi più accurati? La seconda opzione è più rispettosa, eppure il film non lo sottolinea affatto.

    Bada bene che nel mondo di Gattaca non vi è lesione dei diritti. Non vi è "ingiustizia", l' efficientismo è subordinato alla giustizia ma la cosa, anche in questo caso, non traspare abbastanza.

    Una parola ancora sul credente.

    Il credente viene visto come "oscurantista" (semplifico, lo so bene e l' ho detto che per il regista è una caratteristica positiva) perchè si affida al caso quando, nel rispetto di tutti, potrebbe non farlo.

    Ma la fede non consiste affatto nell' affidarsi al caso quando potremmo non farlo!

    La fede consiste nell' accettare cio' che il caso ci dà e nell' accettare che per quanto la nostra ragione si spinga oltre non potrà mai ricomprendere tutto. Questo messaggio è totalmente diverso!

    Comunque il film mi è piaciuto e lo giudico positivamente (l' ho detto). Non sono d' accordo con molti film bellissimi.

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  3. Bene, almeno adesso hai chiarito e confermato il punto. Il credente per te è oscurtantista.

    Ora, non voglio questionare la tua fede, ma affermare che il credente si affida al "caso" è un po' forte, se a dirlo è qualcuno che si professa credente.

    Tu preferiresti essere valutato sulla base di stereotipi rozzi o con metodi più accurati?
    Io non credo proprio di essere valutato sulla base di stereotipi rozzi. Comunque, se l'alternativa fosse tra l'impiccagione (etichettatura in base al genoma) e la fucilazione (etichettatura in base a stereotipi), preferisco scappare.

    Infine, ti sfugge un altro punto chiave del film: Jude Law è la persona geneticamente perfetta, ma che comunque viene etichettata in base ad uno stereotipo (handicappato = persona inutile). Ed esso stesso si autoetichetta così, abbandonandosi all'alcolismo. Ovvia conseguenza di una società iperefficientista. Quindi, il mondo di Gattaca non ha affatto risolto il problema degli stereotipi.

    Ovviamente non sono contrario all'efficienza, a criteri di valutazione severi (a posteriori, però, non a priori) ecc. ecc.

    Sono solo contrario ad ogni forma di estremizzazione.

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  4. In realtà dico che ad essere oscurantista è il credente così come lo presenta il film. Non penso che il credente lo sia di per sè.

    Dici: "affermare che il credente si affida al "caso" è un po' forte..."

    Vediamo cosa avevo detto. Dunque: "la fede non consiste affatto nell' affidarsi al caso".

    Mi sembra molto diverso, anzi, mi sembra il contrario.

    +++

    Vorrei fare solo una precisazione che s' impone dopo un colloquio serale con Sara.

    Io condanno la selezione e la eliminazione di embrioni vivi, non devono esserci equivoci su questo. Se non ho tenuto conto di cio' è solo perchè il film non mette al centro questa pratica, è preoccupato piuttosto del fatto di poter costruire un figlio su misura. Tanto è vero che la storia reggerebbe alla perfezione anche senza selezione di embrioni.

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