giovedì 7 aprile 2011

Illusione di potenza

... la falsa credenza più diffusa che passiamo in rassegna è quella per cui la presenza di messaggi nascosti nella pubblicità possa indurre all' acquisto di prodotti o comunque a comportamenti non altrimenti voluti... ben il 76% del nostro campione di adulti crede in questo misterioso potere di influenzare le coscienze... i pregiudizi legati al concetto di "persuasione occulta" si basano sulla credenza per cui la gente sia straordinariamente sensibile a segnali anche deboli... e quindi manipolabile attraverso il sapiente uso di quei segnali... c' è chi crede per esempio che incorporare nel commercial un nudo femminile accresca il desiderio per il prodotto reclamizzato... gli scienziati hanno dibattuto a lungo sulla capacità del cervello di processare messaggi verbali o iconici non acquisiti consciamente... arrivando alla conclusione che se anche potessimo in parte farlo, l' interferenza non arriverebbe mai al punto da spingerci a comportamenti altrimenti non desiderati... tuttavia, nonostante la sperimentazione sul campo e l' evidenza scientifica neghi validità al concetto di "persuasione occulta", la gente continua a professare in merito un robusto pregiudizio... il fatto di credere nell' esistenza di segnali recepiti inconsciamente da cui sarebbe difficile difendersi, è un effetto collaterale della "illusione di potenza": noi tendiamo ad attribuire ai nostri cervelli una potenzialità (e quindi anche una sensibilità) ben superiore a quella effettiva... un' illusione che talora genera speranze, talora genera paure... comunque, sempre ingiustificate...

Chabris/Simons - The Invisible Gorilla - Crown

Quando leggo certe analisi semiotiche che scorgono in tutte le pubblicità il contrassegno della pedofilia, mi viene in mente il capitoletto di Chabris/Simons. Chissà se il mio è solo un collegamento gratuito.

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4 commenti:

  1. il condizionamento, la manipolazione mentale e via dicendo sono cose che esistono. Io le ho vissute in psicoterapia (dove sono feroci), e per questo - forse - sono più sensibile di te alla manipolazione e all'invadenza pubblicitaria. L'immagine di byblos la trovo impropria e mi repelle - anche se non mi suscita né la stessa lettura né le stesse reazioni di cui leggo in altri blog o contesti.

    Vedo una bambina di cinque-sei anni che è stata svegliata una mattina, portata in un'agenzia di casting prima e a sostenere provini poi, incoraggiata a farsi pettinare e imbellettare, e poi a posare davanti a uno staff di adulti estranei per finire su tutti i muri della città, sulle pagine di decine di riviste. Chi ha voluto e fatto tutto questo? Quanta voce in capitolo ha avuto la bambina?

    Onestamente, i pubblicitari, il marchio, e il suo immaginario femminile mi sembrano venire molto dopo. Rimando al bambino prodigio di "Magnolia", e mi auguro che un giorno - presto - anche quella bambina si svegli e dica a sua madre: "Devi essere più gentile con me".

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  2. Non escludo a priori che la manipolazione mentale possa esistere, anche se sarebbe meglio discutere il caso specifico al fine di constatere che non si tratti di semplice truffa o di semplice condizionamento: stare al mondo in fondo significa essere immersi in una serie di "condizionamenti".



    E' chiaro che, qualora io sappia che esiste la nutella, crscono le mie possibilità di comprarla. Questo non lo nega nessuno. Quel che le sperimentazioni respingono è che "segnali deboli" possano avere effetti rilevanti sui nostri comportamenti.



    Mi par di capire che l' immagine Biblos ti "repella" per lo stesso motivo per cui ti respinge l' immagine del bimbo del formaggino Mio. In fondo, tutti i bambini che fanno pubblicità vengono svegliati alle 5 eccetera eccetera. O no? nel post, però, l' argomento sembra essere un altro.

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  3. sì, hai ragione. Forse ono andata fuori tema, ma il problema principale non mi sembra la pedofilia, in quella foto, né la sessualizzazione dell'infanzia e via dicendo. Anche se, in qualche modo, fanno parte del quadro.
    Scappo.

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  4. sì, il condizionamento è pervasivo e inevitabile, forse. Per me però la responsabilità resta individuale, e ci sono gerarchie da rispettare: dal più reponsabile al meno.

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